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Legge di Bilancio, mancano i decreti attuativi

Legge di Bilancio, mancano i decreti attuativi

Legge di Bilancio, mancano i decreti attuativi

È sempre la solita storia. Senza i provvedimenti attuativi, tutto si ferma sulla carta e le leggi si riducono a meri contenitori senza contenuto.
È il caso della Legge di Bilancio 2021 (n.178/2020) con i suoi 1150 commi ma all’interno della quale al momento di concreto c’è ben poco. Sono appena 5, infatti, i decreti attuativi ad oggi emanati su un totale di 145, così come riporta l’Ufficio per il programma di Governo istituito presso la Presidenza del Consiglio.

Questo stallo rischia di trasformare la “madre” di tutte le leggi in un’occasione perduta, l’ennesima. Si fa presto infatti ad annunciare bonus, agevolazioni fiscali, misure a supporto di imprese e famiglie. Ancora una volta, l’unica certezza è che la burocrazia blocca gli aiuti e le riforme, rallenta tutto, anche quando l’emergenza pandemica renderebbe necessarie ben altre tempistiche.

Bonus chef

Un’agevolazione economica a sostegno dei lavoratori operanti nel settore della ristorazione, destinato appunto ai soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista, tanto duramente colpiti dall’emergenza sanitaria che consente di aver riconosciuto un credito d’imposta del 40% fino a 60.000 massimo di contributo per spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 giugno 2021. Su questo fronte tutto tace al momento.

Bonus idrico

Agevolazione fiscale riconosciuta alle persone fisiche pari ad euro 1.000 per interventi di sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto, rubinetteria, soffioni e colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato. Anche qui, la Legge di Bilancio prevede che entro 60 giorni dalla data in vigore della suddetta legge venga emanato un decreto del ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, al fine di definire le modalità e i termini per l’ottenimento e l’erogazione del beneficio che in ogni caso potrà essere utilizzato entro il 31 dicembre 2021.

Sostegno dell’impresa femminile

La Legge di Bilancio stabilisce che entro 60 giorni dall’entrata in vigore della stessa venga emanato un decreto del ministero dello Sviluppo economico adottato di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze e con il ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia, le modalità di attuazione, i criteri e i termini per la fruizione delle agevolazioni previste a sostegno dell’impresa femminile. Anche su questo fronte, si attendono risposte.

Assegnazione dei finanziamenti ai progetti imprenditoriali

La normativa in esame in questo nostro approfondimento si pone il nobile obiettivo di sostenere la crescita delle imprese e di favorire lo sviluppo del sistema imprenditoriale. Proprio per questo prevede un credito d’imposta per le reti di imprese agricole e agroalimentari finalizzate alla realizzazione o all’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico, con particolare riferimento al miglioramento delle potenzialità di vendita a distanza a clienti finali residenti fuori dal territorio nazionale. Siamo ancora in attesa del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che andava adottato entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, che deve stabilire i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta.

Misure di prevenzione dell’usura

La crisi economica scaturita dall’emergenza pandemica ha reso più vulnerabile il tessuto produttivo esponendolo in modo più marcato al rischio di infiltrazioni criminali.
Ecco perché sarebbero da emanare con urgenza, e invece ancora li attendiamo, i criteri per l’erogazione di credito, per un importo massimo per singola operazione di euro 40.000, in favore di micro, piccole e medie imprese, al fine di prevenire il fenomeno dell’usura.

Parità di genere salariale

In un periodo in cui la parità di genere è entrata prepotentemente nel dibattito politico, restano sulla carta le modalità di attuazione degli interventi finalizzati al sostegno della parità salariale di genere e delle pari opportunità sui luoghi di lavoro. Eppure tali interventi sarebbero quanto mai auspicabili al fine di sostenere l’occupazione femminile che è risultata maggiormente colpita dalla crisi pandemica. In questo “contenitore” che al momento resta vuoto, rientrano anche, solo per fare qualche esempio, la ripartizione del Fondo contro le discriminazioni e la violenza di genere e le modalità di attribuzione delle risorse da destinare al sostegno delle misure organizzative adottate dalle imprese per favorire il rientro al lavoro delle lavoratrici madri e per la conciliazione dei tempi lavoro-famiglia.

Tutto tace, dunque, anche su tutti gli altri provvedimenti che, per ragioni di spazio, non abbiamo potuto analizzare.

L’amara constatazione è che la Legge di Bilancio 2021, decorsi ben tre mesi dalla sua entrata in vigore si presenta come un lungo elenco di speranze lasciate al vento mentre gli italiani continuano a non vedere all’orizzonte alcuna certezza, né prospettiva di ripresa. Ben venga l’atteso “decretone” per lo snellimento delle procedure amministrative nell’ottica di un utilizzo efficace delle risorse del Recovery fund ma esso andrebbe utilizzato in modo strutturale per semplificare una volta per tutte e sbloccare uno stallo che non possiamo più permetterci.

Maria Papotto

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