di Chiara Borzì -
PALERMO – La Regione Siciliana è pronta a trasmettere al Ministero dei Trasporti e al Dipartimento degli Affari Regionali un documento preliminare che giunge ad una stima di media dei costi della condizione d’insularità per siciliani.
L’assessore all’Economia Gaetano Armao ha illustrato in conferenza stampa due modelli complementari di studio che dimostrano quali elementi incidono economicamente con svantaggio a causa della modifica dell’articolo 119 della Costituzione.
Stando ai numeri diffusi dalla Regione l’insularità pesa 6,3 miliardi nelle tasche dei siciliani e sul pil regionale impatta quanto la pandemia; secondo le stime previsionali, infatti, il Covid-19 dovrebbe portare ad una riduzione del prodotto interno lordo siciliano di 5,5-6 punti percentuali, mentre l’insularità produce annualmente (non quindi in maniera straordinaria) una perdita del 7,4 per cento.
“Discutere d’insularità durante la pandemia può sembrare tematica non attinente, ma questa nostra caratteristica non riconosciuta ha una valenza strutturale per i rapporti con l’Italia e l’Europa – ha spiegato l’assessore Armao -. Presentiamo un documento che fornisce, al momento, delle prime conclusioni che la Regione ha ottenuto collaborando con le università, i sindacati, le associazioni culturali e che tra uno o due mesi diventerà riferimento per il negoziato con lo Stato centrale. Si tratta di un argomento prioritario per il governo Musumeci e che deve allontanare la Sicilia dalla condizione ancillare creata dal precedente governo. Nel negoziato non porremo una posizione di rivendicazione, ma forniremo argomentazione su tematiche precise e agganciate a numeri e dinamiche economiche regionali”.
L’assessore all’Economia ha richiamato in conferenza la sentenza della Corte Costituzionale n° 6 del 2019, in cui la Sardegna ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 851, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio2018-2020” non vedendo riconosciuta la propria condizione speciale d’insularità (dunque di svantaggio economico) nella definizione dell’accordo di finanza pubblica con lo Stato centrale. “E’ una fattispecie che deve essere necessariamente considerata e che invece finora è stato sottaciuta, nel Comitato Stato-Regioni non è stata mai considerata - spiega Armao - . Il dato che emerge dalla nostra ricerca dimostra come l’insularità pesi come una tassa occulta”.
Nel primo approccio la Regione ha osservato l’andamento del pil procapite, relazionando la distanza media dai primi territori continentali italiani (Palermo-Reggio Calabria, Catania – Reggio Calabria), dove il valore del coefficiente rappresenta “penalità economica” sul PIL pro capite che ogni siciliano subisce per ogni Km di istanza. Tale perdita moltiplicata per la distanza dal continente (a 183 km) fornisce la stima del costo dell’insularità in termini di PIL pro capite. Ne segue che il valore del coefficiente (Distanza) è uguale a -7,15 che moltiplicato per 183 km è pari a 1.308. I 1.308 euro moltiplicati per la popolazione residente in Sicilia genera una perdita complessiva di PIL di circa 6,5 miliardi di euro, ossia il 7,4 per cento del Pil regionale.
Il secondo approccio analizza i costi di trasporto con un’analisi controfattuale con dato ricavato dal confronto tra il livello dei costi di trasporto in Sicilia con quelli dell’area benchmark-regioni del Sud e la successiva valutazione controfattuale degli effetti dei maggiori costi di trasporto e magazzinaggio individuati come impatto della riduzione dei prezzi sull’economia della Sicilia. Il risultato è una riduzione del pil annuale del 6,8 per cento.
Spiega la Regione come i due modelli sono alcuni dei metodi di stima che possono cogliere le specificità regionali e che possono essere sviluppati, al fine di approntare ulteriori esercizi valutativi, aggiungendo si tratta di studi che ottengono risultati complementari tra loro.
“È necessario che in ogni legge venga inserita una clausola d'insularità come parametro di costituzionalità. La nostra proposta è andata in Prima Commissione al Senato e nel nuovo testo approvato ieri è previsto che l'articolo 19 abbia un comma 6: “La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove iniziative per ridurre gli svantaggi portati dall'insularità”. Non si tratta di ‘bandierina’ – ha concluso l’assessore - ma di un parametro necessario per tutti gli interventi statali. In Europa abbiamo interloquito con la commissario Elisa Ferreira (Commissione per la coesione territoriale) e avuto una corrispondenza scritta con la presidentessa Ursula Von Der Lyen chiedendo si tenga conto dell’insularità nella calibratura dei fondi europei”.
Twitter: @ChiaraBorzi
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