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Stralcio dei debiti fino a 5mila euro, i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Stralcio dei debiti fino a 5mila euro, i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Stralcio dei debiti fino a 5mila euro, i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Con un comunicato stampa del 24 settembre scorso, l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere di avere pubblicato la circolare n. 11 del 22 settembre 2021, avente per oggetto “Stralcio dei debiti fino a 5.000 euro – art.4 D.L. 22 marzo 2021 n.41”.
Con la citata circolare l’Agenzia ha fornito i chiarimenti sulla definizione automatica (lo “stralcio” di cui all’articolo 4 del DL n. 41 del 2020, il c.d. Decreto Sostegni) delle somme (capitale, sanzioni ed interessi) non superiori a 5.000 Euro iscritte a ruolo da qualunque ente impositore, nel periodo che va dal 2000 al 2010.In data 14 luglio 2021, il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva già emanato il decreto per definire i termini e le modalità di annullamento automatico dei predetti debiti, del relativo discarico e della conseguente eliminazione dalle scritture patrimoniali degli enti creditoriTra i chiarimenti oggetto della recente circolare, l’Agenzia, oltre ad evidenziare che restano esclusi dalla definizione l’aggio, gli interessi di mora e le eventuali spese di procedura, sottolinea che non è l’importo della cartella che va preso in considerazione, bensì quello del singolo carico iscritto a ruolo nel periodo considerato, purchè di importo non superiore a 5.000 Euro, e quindi anche se l’importo complessivo della cartella notificata è di importo maggiore.

Per quanto riguarda il periodo con riferimento al quale è possibile lo “stralcio”, l’Agenzia ricorda che l’articolo 4, comma 4, del DL n. 41 del 2021 fa riferimento a debiti che residuano alla data del 23 marzo 2021, confermando quindi che rientrano nella definizione i carichi originariamente di importo superiore a 5.000 euro ma che, a seguito di un provvedimento di sgravio o di un pagamento parziale, anche grazie alle definizioni agevolate precedenti, risultino alla predetta data al di sotto della soglia dei 5.000 euro.

Ricorda pure che la definizione di cui si parla è possibile solo a condizione che si tratti di persone fisiche e soggetti diversi che nel 2019 hanno conseguito un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30.000 euro. In pratica, possono accedere alla definizione automatica le persone fisiche (modello 730 e Redditi 2020) che hanno percepito nell’anno d’imposta 2019 un reddito imponibile fino a 30mila euro e gli enti (Società di capitali, Società di persone ed Enti non commerciali) che hanno conseguito, nel periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2019, un reddito imponibile fino a 30mila euro.

Come già detto, in presenza delle condizioni previste dalla legge, la definizione avverrà in via automatica, per cui, dopo che l’Agenzia delle Entrate avrà effettuato le verifiche sul possesso dei requisiti da parte dei contribuenti interessati (segnalando i codici fiscali che restano fuori per il superamento del requisito reddituale), e dopo aver dato entro il 30 settembre 2021 il via libera all’annullamento , l’agente della riscossione provvederà allo Stralcio dei carichi senza inviare alcuna comunicazione al contribuente.

Quest’ultimo, comunque, avrà la possibilità di verificare l’avvenuto annullamento dei suoi debiti consultando la propria situazione debitoria con le modalità messe a disposizione dall’Agente della Riscossione.
Come è evidente, si tratta di un’operazione che consentirà una consistente pulizia del magazzino delle cartelle di pagamento (circa 16 milioni) giacenti e verosimilmente difficilmente esigibili.

Intanto, nell’attesa di una riforma della riscossione e di un piano di recupero dei crediti iscritti a ruolo pianificato anche in considerazione dell’attuale situazione di crisi economica conseguente alla pandemia, si attende con ansia la decisione del Governo sulla concessione di una ulteriore sospensione della riscossione (notifica delle cartelle), di una nuova “rottamazione“ (quater), nonché di una ulteriore proroga (almeno di due mesi) per il pagamento delle some che si dovrebbero versare entro il prossimo 30 settembre.

Salvatore Forestieri

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