Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo, si era mostrato contrario sul Superbonus. Quest'oggi però è arrivata la conferma sulla proroga per le villette al 30 settembre, da parte Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le autonomie a "Start": "Vorrei tranquillizzare tutti, il superbonus sull'edilizia è stato prorogato fino al 30 settembre prossimo".
Lo scetticismo di Draghi
Il premier presente nella giornata di ieri al Parlamento europeo si è espresso così sulla misura: "Il nostro governo è nato come governo ecologico, fa del clima e della transizione digitale i suoi pilastri più importanti. Ma non siamo d'accordo su tutto, sul Superbonus 110% non lo siamo, perché il costo di efficientamento è più che triplicato e il prezzo degli investimenti per attuare le ristrutturazioni sono triplicati, perché toglie la trattativa sul prezzo", ha detto Draghi, mettendo in allarme i Cinquestelle.
Tajani: "Superbonus? Non possiamo concluderlo di botto"
"Il Superbonus è ovvio che si deve trattare di un provvedimento a tempo, ma ci sono troppe incertezze. Il governo annuncia in aula che si proroga e il presidente del Consiglio dice che non funziona. Si creano incertezze con il rischio che qualche impresa fallisca e si perda lavoro. Io credo che ancora non sia giunto il momento di concludere definitivamente, fino a tutto il 2022 bisogna procedere e concludere la stagione. Non possiamo concluderlo di botto". Lo ha detto Antonio Tajani a Radio Anch'io.
Giovannini: "Necessario un meccanismo più efficiente e meno costoso"
''Il superbonus al 110% da un lato è una misura utile per aumentare l'efficienza energetica delle nostre abitazioni e questa è un'operazione che dovremmo fare nei prossimi dieci anni, dall'altro è stato pensato come un intervento per ridare fiato al settore delle costruzioni che negli anni scorsi ha avuto grandi difficoltà. Questo ha determinato un forte aumento della la domanda a cui si aggiunto il Pnrr. L'aumento dei costi non è stato dovuto soltanto alla crisi internazionali, ma anche ad un aumento della domanda interna grazie al bonus''. Lo sottolinea il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in un'intervista a Radio 24.
''Quello che il presidente del Consiglio ha detto è qualcosa di molto ragionevole, e cioè che il governo è intervenuto per evitare gli abusi, e ce ne sono stati tantissimi, con un rafforzamento delle regole. Abbiamo bisogno di un meccanismo più efficiente e un po' meno costoso per le casse pubbliche'', conclude Giovannini.
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