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Taglio del cuneo fiscale confermato nella Manovra 2025

Taglio del cuneo fiscale confermato nella Manovra 2025

Taglio del cuneo fiscale confermato nella Manovra 2025

Il taglio del cuneo fiscale è stato confermato per i prossimi 5 anni. Nonostante ciò, purtroppo le buste paga tra dicembre 2024 e gennaio 2025 non aumenteranno, ma almeno non verranno ridotte. Nel caso in cui non fosse stato confermato il taglio al cuneo fiscale nella Manovra 2025, lo stipendio avrebbe subito un ribasso.

Ecco nel dettaglio cos’è il taglio al cuneo fiscale e quali sono le conseguenze sugli stipendi e, in genere, sui lavoratori.

Manovra 2025, cos’è il taglio al cuneo fiscale

Il termine cuneo fiscale indica la differenza che c’è tra stipendio lordo e netto. Su di essa, infatti, incidono diversi valori, come i contributi previdenziali e le imposte, Irpef e addizionali. Riducendo una di queste due voci si taglierà di conseguenza la somma trattenuta in busta paga a scopo fiscale o contributivo. Il netto così aumenterà senza intervenire sull’importo lordo dello stipendio.

Al momento, per le buste paga dei lavoratori che guadagnano circa 25mila euro di reddito l’anno lo sgravio applicato è del 7%: questo riduce l’aliquota contributiva al 2,19% e all’1,80%. Nel caso dei lavoratori che guadagnano circa 35mila euro di reddito l’anno, invece, lo sgravio si riduce al 6%. La percentuale applicata in busta paga, dunque, è del 3,19% e del 2,80%. Fondamentale è sapere che se si dovese superare questa soglia anche di un solo euro si perde integralmente il diritto allo sgravio.

Le modifiche nella Manovra 2025

Il taglio del cuneo fiscale è stato confermato nella Manovra 2025 per i prossimi 5 anni, ma porta con sé alcune novità. Innanzitutto, lo sgravio non sarà contributivo, almeno non per tutti, ma dell’imposta. Lo sgravio contributivo in busta paga si continuerà ad applicare solamente per coloro che guadagnano meno di 20mila euro. Questi, infatti, non hanno sufficiente Irpef da tagliare.

Per tutti gli altri, invece, il taglio del cuneo fiscale consisterà in un potenziamento delle detrazioni per reddito da lavoro dipendente, riducendo così l’Irpef dovuta in busta paga. Ciò, per il lavoratore, non ha particolari conseguenze: nonostante il taglio, infatti, questi dovrebbero continuare a trovare in busta paga gli stessi importi riconosciuti quest’anno.

I nuovi beneficiari

Tra le novità presenti nella Manovra 2025 riguardo il taglio del cuneo fiscale, vi è l’ampliamento della platea dei beneficiari. È, infatti, previsto uno sgravio, anche se parziale, per i redditi compresi tra i 35mila e i 40mila euro l’anno. In questo caso il taglio del cuneo fiscale avrà un valore decrescente: ciò eviterà il paradosso per cui da uno stipendio lordo più alto ne possa risultare un netto più basso. Se ad oggi, dunque, sono 13 milioni i lavoratori che godano dei vantaggi del taglio al cuneo fiscale, con l’estensione della fascia fino a 40mila euro di reddito annuo ce ne saranno 1,3 milioni in più.

Infine, la Manovra 2025 prova a risolvere anche la questione della perdita del diritto allo sgravio con un solo euro in più in busta paga. Con un reddito lordo di 35.001 euro si perdono 1.200 euro di netto. Questo ha disincentivato i datori di lavoro dal riconoscere gli aumenti di stipendio che avrebbero rischiato di compromettere il lavoratore.

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