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Tregua fiscale, cancellate le cartelle esattoriali sotto i mille euro

Tregua fiscale, cancellate le cartelle esattoriali sotto i mille euro

Tregua fiscale, cancellate le cartelle esattoriali sotto i mille euro

Nella manovra approvata dal Consiglio dei ministri c'è il pacchetto "tregua fiscale". Con questo provvedimento si procederà alla cancellazione delle cartelle fino a 1.000 euro e alla rateizzazione di pagamenti fiscali non effettuati nel 2022. Ecco chi ne avrà diritto.

Chi potrà beneficiarne

Il provvedimento prevede la cancellazione delle cartelle fino al 2015 che hanno un importo inferiore a 1.000 euro e rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio di sanzioni e interessi per chi a causa dell'emergenza Covid, caro bollette e difficoltà economiche non ha versato le tasse. Prevista inoltre una mini sanzione del 5% sui debiti del biennio 2019-2020 e la rateizzazione fino a 5 anni.

La promessa di Giorgia Meloni mantenuta

Giorgia Meloni aveva annunciato il provvedimento già prima che il testo della manovra arrivasse in Consiglio dei ministri. La promessa è stata mantenuta. "Lo spirito da cui muoviamo è un rapporto diverso tra Stato e contribuente - ha commentato la premier in conferenza stampa -: lo Stato non è più aggressivo e punitivo ma giusto e comprensivo verso chi è in difficoltà". E ha precisato che "non esiste alcun condono ma solo operazioni vantaggiose per lo Stato". Vengono "annullate - spiega - le cartelle inferiori a 1000 euro e antecedenti al 2015. Per tutti gli altri si paga il dovuto con una maggiorazione unica del 3% e la rateizzazione".

Che succede per le cartelle sopra i mille euro

Per le cartelle sopra i mille euro il contribuente pagherà tutto l'importo, "senza sanzioni né interessi, con una rateizzazione di 5 anni", ha detto il viceministro dell'economia Maurizio Leo in conferenza stampa. "Le cartelle di ammontare ridotto, fino 1.000 euro e fino al 2015, quindi non più esigibili, le togliamo via perché sono pure passati i 7 anni", ha detto il ministro. "Invece per un ammontare superiore, si paga tutta l'imposta senza sanzioni, senza interessi, e con una rateizzazione 5 anni".

Anche Leo ha ribadito che "non c'è nessun tipo di sanatoria, né agevolazione ai contribuenti, facciamo pagare tenendo conto delle difficoltà e del carico sanzionatorio elevatissimo". Sulle cartelle sotto i mille euro, Leo ha evidenziato che c'era la necessità di "togliere di mezzo questo stock imponente, circa 1.132 miliardi di carichi affidati all'agente di riscossione, di cui secondo la Corte dei Conti solo il 6-7% è riscuotibile: quindi dobbiamo smaltire l'inesigibile, non possiamo tenere ancora questo stock di cartelle".

Cos'è la tregua fiscale e cosa prevede

Il viceministro Leo ha illustrato nel dettaglio come viene articolata la tregua fiscale. Per chi ha "presentato dichiarazioni fino al 2021, è stato diligente e ha esposto le imposte, ma non aveva le risorse" per situazioni di difficoltà, "deve pagare tutte le imposte, mentre si applica una sanzione più bassa del 3% e si dà uno spettro temporale di pagamento quinquennale". Poi, coloro che hanno "presentato la dichiarazione ma non hanno potuto mettere in evidenza tutti i redditi", dovranno "pagare tutta l'imposta, con sanzioni del 5% ma in uno spettro temporale di 2 anni. Abbiamo già questo istituto, che è il ravvedimento operoso ma si paga in un anno: ora diamo la possibilità di uno spazio temporale più ampio", ha spiegato.

In tutti i casi in cui il contribuente sia stato "raggiunto da avviso di accertamento, processo verbale della guardia di finanza, la regola è sempre pagare tutta l'imposta, con sanzioni del 5%. In questi casi - ha proseguito - o fai l'acquiescenza, quindi accetti tutto quello che dice il fisco e c'è una riduzione della sanzione; oppure, se non accetti, e questa è la novità - ha evidenziato Leo - ti metti seduto con il Fisco, esponi le tue ragioni e sulla base di un contraddittorio si può arrivare anche ad una sanzione più bassa, ma si realizza quella 'compliance', ovvero un rapporto più sereno tra contribuente e Fisco". Mentre "se ci sono già dei contenziosi in piedi, anche lì ci sono due possibilità e sono entrambi istituti che già esistono: la conciliazione giudiziale, a tavolino, con cui si definisce l'esatta pretesa giudiziaria con una sanzione al 5% e rateizzazione in 5 anni; oppure un meccanismo che già esiste, una misura che teneva conto dell'esito contenzioso e si pagava una certa percentuale".

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