Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si dice pronto a trattare sul controverso tema dei dazi commerciali, lasciando uno spiraglio aperto anche ai rapporti con l’Unione Europea. Tuttavia, il leader americano ha ribadito una posizione inflessibile nei confronti della Cina, lanciando un nuovo ultimatum: se Pechino non ritirerà le contromisure annunciate – ovvero dazi del 34% su prodotti statunitensi – Washington risponderà alzando i propri dazi fino al 50%.
Accuse all’Unione Europea: "Barriere insormontabili e valuta manipolata"
Nel mirino di Trump, però, non c’è solo la Cina. Durante una conferenza stampa alla Casa Bianca con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente ha rivolto dure accuse anche all’UE, accusata non solo di imporre dazi contro le merci americane, ma anche di adottare barriere non tariffarie – come regolamenti e leggi “impossibili da rispettare” – per ostacolare le importazioni dagli Stati Uniti.
Secondo Trump, Bruxelles adotterebbe anche pratiche di manipolazione valutaria, mantenendo l’euro artificialmente basso, penalizzando così la competitività dei prodotti americani sui mercati internazionali.
“America First”: accordi solo se vantaggiosi per gli USA
"Molti Paesi stanno bussando alla nostra porta per negoziare", ha detto Trump. "Ma faremo accordi solo se saranno buoni per gli Stati Uniti, se saranno davvero 'America First'. In caso contrario, continueremo con la politica dei dazi".
Un messaggio chiaro rivolto sia ai partner tradizionali sia ai competitor globali: l’amministrazione statunitense intende rivedere le regole del commercio globale, con l’obiettivo dichiarato di riequilibrare i rapporti economici a vantaggio dell’industria americana.
Il deficit con l’UE e la leva energetica
Trump ha sottolineato come il deficit commerciale con l’Unione Europea ammonti a 350 miliardi di dollari, definendolo “inaccettabile” e annunciando che verrà eliminato rapidamente. Tra le leve da utilizzare, il presidente ha citato l’export energetico: “Loro hanno bisogno della nostra energia, e noi ne abbiamo più di chiunque altro nel mondo. La compreranno”.
Auto, agricoltura e crash test: il j’accuse contro le regole europee
Il presidente ha puntato il dito anche contro il settore automobilistico: "Loro ci vendono milioni di auto, mentre noi non riusciamo a vendere nemmeno una macchina americana in Europa. Non continuerà così. Il commercio sarà equo e reciproco".
Ha poi criticato gli standard europei, in particolare i crash test, accusandoli di essere progettati ad arte per escludere i prodotti statunitensi dal mercato europeo: “Fanno regole pensate per impedire la vendita nei loro Paesi. Non lo permetteremo più”.
"È il momento di resettare il tavolo del commercio"
Trump ha infine ribadito che l’attuale fase di tensioni commerciali rappresenta un’opportunità per ridefinire le regole del commercio globale, non solo con la Cina, ma anche con l’Europa e altri partner: “Con i dazi e le trattative in corso, abbiamo finalmente l’occasione di resettare il tavolo. È il momento di ristabilire condizioni eque per tutti”.
(askanews)
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