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Buone notizie per il personale scolastico: da luglio arriva l’aumento “Una tantum”

Buone notizie per il personale scolastico: da luglio arriva l’aumento “Una tantum”

Buone notizie per il personale scolastico: da luglio arriva l’aumento “Una tantum”

L’incremento retributivo previsto dall’articolo 1, comma 330, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (cosiddetta legge di bilancio 2023) verrà erogato anche al personale scolastico. Da ultimo un messaggio di NoiPA (il sistema che il Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha realizzato per gestire i processi facenti capo a: elaborazione, liquidazione e consultazione degli stipendi del personale della Pubblica Amministrazione) del 26 giugno 2023 fornisce le istruzioni operative dell’emolumento in esame denominato assegno accessorio una tantum e che si riserva di fornir-ne ulteriori.

A chi spetta l’aumento

L’incremento retributivo in argomento è corrisposto al personale docente e al personale ATA (Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario). Non decorrerà, in ogni caso, dal mese di luglio del corrente anno il presente incremento retributivo per il personale dei conservatori e delle accademie.

A quanto ammonta l’aumento

L’assegno in argomento viene corrisposto nella misura dell’1,5% della retribuzione mensile per 13 mesi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023. Data la misura che varia dello stipendio, della qua-lifica, e dell’anzianità di ciascun avente diritto, l’ammontare dell’assegno accessorio una tantum è mediamente di € 24,40 mensili e € 317,30 per 13 mesi.

Allo scopo di rappresentare in modo più chiaro e schematico quanto appena detto, si fanno seguire due esempi estremi:

Esempio 1 – Assegno spettante ad un collaboratore scolastico al primo gradone di anzianità:

  • retribuzione mensile € 1.294,00 lorde x 1,5% = 19,41 mensili x 13 mensilità = 252,33.
  • Esempio 2 – Assegno spettante ad un docente di scuola media di secondo grado (liceo, istituto tecnico o istituto professionale di Stato) all’ultimo gradone di anzianità.
  • Retribuzione mensile € 1.960,31 lorde x 1,5% = 29,40 mensili x 13 mensilità = € 382,26.

L’indennità in parola va corrisposta anche a coloro che lasciano il lavoro nel corso nel 2023. Ad avviso di chi scrive il calcolo della stessa indennità per coloro che lasciano il lavoro durante il corrente anno dovrebbe essere pari all’1,5% della retribuzione dei mesi di servizio prestati più tanti dodicesimi dello stesso 1,5% della 13a mensilità (cosiddetto rateo di 13a mensilità).

Allo scopo di fare maggiore chiarezza su quanto appena rappresentato si fa seguire un esempio:

Un docente al massimo della carriera lascerà il servizio il 1° settembre prossimo, egli dovrà rice-vere l’1,5% sulla retribuzione di nove mesi di servizio e l’1,5 % di 9/12 di 13a mensilità che in cifre è pari a: € 1.960,31 (stipendio di docente di scuola statale superiore all’ultimo gradone retri-butivo) x 9 mesi = € 17.642,79 x 1,5% = € 264,64 (indennità maturata durante i mesi di servizio nel 2023) + € 1.470,23 (rateo di 13a mensilità spettante) x 1,5% = € 22,05 (indennità maturata sul rateo di 13a mensilità). In sintesi, al docente in argomento sono dovuti € 286,69 (€ 264,64 + € 22,05) a titolo di assegno accessorio una tantum.

Come viene corrisposto l’aumento

La corresponsione dell’assegno accessorio una tantum avviene dal corrente mese di luglio in cui saranno anche corrisposti gli arretrati da gennaio a giugno di quest’anno e dal mese di agosto fino a dicembre, compresa la 13a mensilità, l’emolumento in trattazione sarà corrisposto in uno con la retribuzione di ciascuno dei suddetti mesi.

redazione

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