Pensione di reversibilità 2025: rivalutazione, importi e nuove soglie

Pensione di reversibilità 2025: rivalutazione, importi e nuove soglie

Pensione di reversibilità 2025: rivalutazione, importi e nuove soglie

Con l'annuncio del tasso di rivalutazione per il 2025, è possibile calcolare gli aumenti previsti per la pensione di reversibilità. Questa forma di trattamento previdenziale, destinata ai familiari superstiti, viene annualmente adeguata per preservare il potere d'acquisto in base al costo della vita.

Rivalutazione 2025: un tasso inferiore alle attese

Per il 2025, il tasso di rivalutazione fissato dal Ministero dell’Economia è dello 0,8%, inferiore alla stima dell'1% contenuta nella legge di Bilancio e ben più basso rispetto agli incrementi dell'8,1% e del 5,4% degli anni precedenti.

Come funziona la rivalutazione della pensione di reversibilità?

L'importo della pensione di reversibilità viene rivalutato ogni gennaio in base a fasce di reddito:

  • Importi fino a 4 volte il trattamento minimo: rivalutazione al 100% del tasso (0,8%).
  • Importi tra 4 e 5 volte il trattamento minimo: rivalutazione ridotta al 90% del tasso (0,72%).
  • Importi superiori a 5 volte il trattamento minimo: rivalutazione al 75% del tasso (0,6%).

Lavoro e pensione di reversibilità: nuove soglie di cumulo per il 2025

Chi percepisce la pensione di reversibilità può continuare a lavorare, ma deve rispettare alcune soglie reddituali per evitare decurtazioni:

  • Tra 3 e 4 volte il trattamento minimo (23.532,21 - 31.376,28 euro): decurtazione del 25%.
  • Tra 4 e 5 volte il trattamento minimo (31.376,28 - 39.220,35 euro): decurtazione del 40%.
  • Oltre 5 volte il trattamento minimo (39.220,35 euro): decurtazione del 50%.

Nel 2025, con l'aumento del trattamento minimo a 603,39 euro mensili (7.844,07 euro annui), anche le soglie reddituali di riferimento subiranno un incremento, garantendo maggiori margini di compatibilità tra lavoro e pensione.

Cosa aspettarsi?

La rivalutazione 2025, sebbene contenuta, mira a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie beneficiarie. Per chi lavora, è essenziale monitorare i limiti di cumulo per evitare decurtazioni significative.

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