ROMA - La Sicilia riceverà da Roma 26,4 milioni di euro per reclutare gli esperti che permetteranno di non perdere i fondi del Pnrr, oggi più che mai preziosi per risollevare la Sicilia dalla profonda crisi economica. Anche il rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno, presentato proprio ieri (leggi qui [1]), ha indicato chiaramente che il Pnrr è l'ultima occasione affinché il Sud colmi il gap che lo penalizza rispetto al resto d'Italia soprattutto per quanto riguarda giustizia, scuola, parità di genere e competitività del tessuto industriale.
“Tuttavia – ha detto l’europarlamentare del Partito Democratico Pina Picierno - affinché le risorse possano essere effettivamente spese, bisogna garantire ai Comuni e agli enti locali gli strumenti adeguati per far decollare i progetti, per far partire la macchina”.
E così sul portale della Pubblica Amministrazione è stato pubblicato il bando per il conferimento di 1.000 incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti per accompagnare le amministrazioni territoriali nelle semplificazioni indicate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Inoltre sulla Gazzetta Ufficiale n. 284 del 29 novembre è stato pubblicato il Dpcm con il riparto di 320,3 milioni di euro a favore delle Regioni e delle Province autonome per il conferimento degli incarichi.
Le Regioni hanno già inviato i fabbisogni al Dipartimento della Funzione pubblica, che provvederà ora a fornire loro un coerente elenco di professionisti ed esperti, selezionati attraverso in base al curriculum e alla zona di attività, per facilitare le procedure comparative per l’attribuzione degli incarichi. Sono anni ormai che è emersa la carenza di personale specializzato negli enti locali, problema che era stato evidenziato di recente anche dal presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando: negli enti locali siciliani sono 15 mila posti vacanti, mancano 5.500 istruttori, 3.500 funzionari e un numero preoccupante di dirigenti. “I comuni dell’Isola necessitano di professionalità e figure apicali - aveva detto Orlando - che possano gestire gli uffici tecnici e finanziari anche in relazione alle tante risorse messe a disposizione dalla programmazione 2021-2027 e dal Pnrr”.
Ecco perché lo Stato adesso prova a dare risposte concrete attraverso il reclutamento di ingegneri, architetti, biologi, chimici, fisici, esperti giuridici, digitali e gestionali, informatici, statistici, agronomi, geologi e geometri.
A loro verrà affidato il compito di eliminare i colli di bottiglia sui territori, supportare le amministrazioni locali nella gestione delle procedure complesse, dagli appalti alle autorizzazioni ambientali, e, soprattutto, accelerare l’attuazione dei progetti e degli investimenti”. I 1.000 professionisti ed esperti, destinati per il 40% alle Regioni del Sud e per il 60% al Centro Nord, per tre anni supporteranno Regioni e Province autonome.
“Come evidenzia proprio il rapporto Svimez – ha concluso Picierno - senza interventi strutturali il divario tra Sud e resto del Paese tornerà a crescere a breve. Il Pnrr deve essere costruito e attuato al Sud e ora siamo in una situazione di impasse. Non c'è più tempo, è necessaria un'inversione di tendenza, altrimenti ci troveremo dinanzi l'ulteriore occasione dilapidata che in questo caso non avrà però possibilità d'appello".
Raffaella Pessina
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