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Regione, i sindacati denunciano, “Tirocinanti senza assegno”

Regione, i sindacati denunciano, “Tirocinanti senza assegno”

Regione, i sindacati denunciano, “Tirocinanti senza assegno”

PALERMO - Monta la protesta dei circa 6mila tirocinanti siciliani che hanno partecipato all’Avviso 22 della Regione siciliana e che ancora oggi dall’anno scorso attendono di essere pagati. L’avviso 22 è finanziato dal Fondo sociale europeo e prevede un corso formativo per chi ha redditi bassi.

Tre le fasce di riferimento: under 35, fino a 65 anni e disabili. In campo circa 25 milioni di euro per percorsi formativi dai quattro ai sei mesi. Fino a dodici mesi per soggetti disabili e svantaggiati. A denunciare la situazione è stato il loro portavoce Oreste Lauria, anch’egli in attesa di essere pagato. Lauria ad esempio ha iniziato il suo tirocinio, che avrebbe dovuto essere retribuito con 500 euro mensili – con accredito dello ‘stipendio’ ogni 60 giorni lavorativi – a metà ottobre del 2019. Da allora ha ricevuto soltanto due mensilità, nonostante abbia terminato il percorso (slittato di tre mesi a causa del Covid19) il 14 luglio. La denuncia è stata raccolta dai sindacati Nidil (sindacato che rappresenta i lavoratori atipici) e Cgil regionali.

“Dei 6.000 tirocinanti dell’Avviso 22 solo in 500 hanno ricevuto la retribuzione spettante – scrivono in una nota congiunta - E ancora una volta mentre a migliaia di persone impegnate nei tirocini formativi viene negato un diritto, il Governo della Regione prova a fare lo scaricabarile, stavolta sulla burocrazia e sulle procedure”. “Quella dei pagamenti per i tirocinanti è storia vecchia - aggiungono Andrea Gattuso del Nidil e Monica Genovese di Cgil Sicilia - con il governo che prima ha detto che c’era un problema di finanziamenti impegnandosi a risolverlo, ora invece accampa scuse di tipo procedurale scaricando il problema sugli enti promotori. Ma il bando dell’Avviso 22 è un prodotto di questo governo che a questo punto dovrebbe prendersela con se stesso e in ogni caso adoperarsi per risolvere subito il problema”.

Per i tirocinanti peraltro, rilevano Gattuso e Genovese, “al danno si aggiungono le beffe: risultando infatti percettori di un reddito in realtà mai ottenuto non sono stati in condizione di poter chiedere né il reddito di cittadinanza e quello di emergenza, restando in una situazione di grande difficoltà”.

Cgil e Nidil hanno chiesto chiarimenti all’assessore regionale al lavoro per sbloccare la situazione e allo stesso tempo la convocazione della Commissione lavoro dell’Ars. “Bisogna invertire un clima di sfiducia che si sta diffondendo presso i giovani - concludono Gattuso e Genovese - risolvendo i problemi aperti ma anche dissolvendo le preoccupazioni per il riavvio del programma Garanzia giovani in un momento in cui i centri per l’impiego sono ancora chiusi”.

Una iniziativa questa dei tirocini che presenta varie criticità. Il mancato pagamento ha costretto a chi, per partecipare ai tirocini, spendeva soldi in trasferte, vanificando di fatto l’impegno fino a quel momento. Inoltre le aziende non hanno assunto nessuno, anche perché nel frattempo è pronto l’Avviso 30 con altri tirocinanti che potranno ben sostituire i vecchi nelle aziende.

redazione

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