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Resto al sud, la Legge di Bilancio 2021 estende l’età massima a 55 anni

Resto al sud, la Legge di Bilancio 2021 estende l’età massima a 55 anni

Resto al sud, la Legge di Bilancio 2021 estende l’età massima a 55 anni

di Roberto Greco -

“Resto al Sud”. No, non si tratta del titolo dell’ultimo film di Checco Zalone o dell’ultima fatica cinematografica di Luca Miniero che esaspera le differenze sociali tra Nord e Sud della penisola italica. Il “Resto al Sud” di cui oggi ci vogliamo occupare è invece una chance. La possibilità di costruire il proprio sogno senza dover prendere l’iconografica valigia di cartone e fuggire dalla terra in cui si è nati.

“Resto al Sud” è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017 introdotto dal D.L. 91/2017. Finanziato, con regolarità, dalla legge annuale di bilancio quest’anno porta con sé una piacevole sorpresa. Si tratta, e non è poco, dell’innalzamento dell’età necessaria per poter attivare il proprio progetto imprenditoriale.

Il comma 171 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2021 emenda la disciplina della misura, introdotta dal D.L. n. 91/2017 (Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno), volta a promuovere la nascita di nuove realtà imprenditoriali per opera di giovani imprenditori nelle regioni del Meridione e, in particolare, in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Fino allo scorso anno solo chi aveva fino a 46 anni non compiuti poteva presentare la richiesta di finanziamento per avviare la propria attività i cui importi, originariamente fissati dal D.L. n. 91/2017, sono stati incrementati dall’art. 245-bis della legge di conversione del Decreto Rilancio.

La nuova Legge di Bilancio ha aumentato l’età ammissibile a 55 anni, includendo quindi tra i fruitori possibili anche chi nel corso del 2020 è stato oggetto di forzata fuoriuscita dall’instabile mercato del lavoro che si è venuta a creare a causa della pandemia da Covid-19.

I beneficiari sono i liberi professionisti, ma anche gli aspiranti imprenditori e le imprese individuali e società, ivi incluse le società cooperative, già costituite o ancora da costituire.

L’agevolazione massima è pari a 60.000 € di cui 50% a fondo perduto + 50% finanziamento a tasso zero senza garanzie da restituire in 8 anni, con 2 anni di pre-ammortamento. Confermato che le imprese finanziate con “Resto al Sud” possono ottenere, al completamento del loro progetto, un ulteriore contributo a fondo perduto di

15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale e di 10.000 euro per ciascun socio, fino a un massimo di 40.000 euro, per le società.

Le attività incluse nel beneficio si dovranno sviluppare all’interno del settore della produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura ma anche della fornitura di servizi alle imprese e alle persone oltre che del turismo.

La modulistica necessaria per la presentazione della domanda, che dovrà essere realizzata tramite la piattaforma Invitalia, è disponibile all’indirizzo https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/resto-al-sud/modulistica

Roberto Greco

redazione

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