Il riscatto della laurea per insegnanti e personale scolastico potrebbe presto costare 900 euro l’anno anziché oltre 6.000. È quanto prevede il ddl Bucalo (FdI), attualmente all’esame della Commissione Lavoro e Affari sociali del Senato.
L’iniziativa nasce da una petizione lanciata dal sindacato Anief, che ha raccolto quasi 120.000 firme.
Perché abbassare il costo del riscatto
Oggi riscattare un anno di università costa circa 6.076 euro, con un totale che supera i 30.000 euro per un percorso quinquennale. La proposta riduce l’aliquota di computo al 5%, portando il costo a poco più di 900 euro per ogni anno.
Secondo i promotori, questa misura consentirebbe di:
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favorire il turn over del personale e contrastare il burnout,
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incentivare il ricambio generazionale nella scuola,
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riconoscere il valore della formazione universitaria,
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avvicinare l’Italia agli standard europei.
Un modello europeo
Altri Paesi prevedono già agevolazioni: in Germania il riscatto degli anni universitari è gratuito, mentre in Italia gli ufficiali delle forze armate godono del riscatto della laurea totalmente a carico dello Stato.
Per la senatrice Bucalo è il momento di colmare questo gap: “Il compito di uno Stato è investire nelle competenze e nel benessere di chi forma le nuove generazioni”.
Pensione a 60 anni e ricambio generazionale
Il ddl prevede che, grazie al riscatto agevolato, docenti e personale scolastico possano andare in pensione già a 60 anni. Questo aprirebbe la strada a un ricambio generazionale, con l’ingresso di giovani insegnanti formati e motivati, in linea con gli obiettivi del PNRR.
di Daniele D'Alessandro
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