Tardano ad arrivare gli sgravi per le buste paga dei dipendenti statali. L’esonero contributivo dello 0,8% era stato stabilito dalla Legge di Bilancio 2022, poi è stato innalzato al 2% a partire dagli stipendi di luglio con il Decreto Aiuti bis.
L’esonero contributivo spetta al lavoratore la cui “retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2mila 692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima”. Ovvero, 35mila euro lordi annui.
Secondo Il Messaggero, nei cedolini di agosto arriverà per la prima volta lo sgravio dello 0,8%, circa 20 euro per chi guadagna 35mila euro lordi all’anno.
Tuttavia mancheranno ancora gli arretrati da gennaio a luglio e l’adeguamento all’aumento al 2%.
NoiPa, contattata da Il Messaggero, ha detto che gli arretrati e l’adeguamento saranno pagati con i cedolini di ottobre.
Fra circa due mesi dunque, quando ne mancheranno altrettanti alla fine della misura, che scadrà il 31 dicembre. Secondo quanto riporta li quotidiano romano, i ritardi sarebbero dovuti a un “imbuto” formatosi per una concatenazione di altri pagamenti
Prima gli aumenti e gli arretrati per i rinnovi contrattuali dei ministeri e delle agenzie fiscali, poi il contributo di luglio di 200 euro per i dipendenti con redditi sotto i 35mila euro destinato a far fronte al caro bollette.
Infine, spiega Il Messaggero citando fonti di NoiPa, sarebbe stato impossibile applicare la decontribuzione al 2% ad agosto, perché il Decreto Aiuti bis è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 agosto.
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