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Caos concorsi alla Regione, Barbagallo: “Il governo va a tentoni”

Caos concorsi alla Regione, Barbagallo: “Il governo va a tentoni”

Caos concorsi alla Regione, Barbagallo: “Il governo va a tentoni”

PALERMO - Caos concorsi alla Regione Siciliana. Il governo Musumeci ha apportato delle modifiche ai concorsi per 1.170 posti nei centri per l’impiego che era stato pubblicato il 29 dicembre scorso sulla Gazzetta ufficiale.
In particolare, la modifica prevede l’eliminazione della previsione della riserva per il personale interno all’Amministrazione regionale e viene inoltre prorogato il termine per la presentazione delle istanze al 25 febbraio (la scadenza era stata fissata al 31 gennaio).

Le assunzioni erano state finanziate nel 2019, in contemporanea con l’avvio del Reddito di cittadinanza: la Sicilia, però, ha rimandato di anno in anno i concorsi. A mettere oggi in guardia gli uffici della Regione sarebbe stata la segnalazione del sindacato Cobas/Codir rilevando che la riserva per il personale interno era stata abrogata dal decreto legge n. 80 del 2021. Proprio per evitare eventuali ricorsi che di fatto bloccherebbero i concorsi, il governo ha tolto la riserva per gli interni e ha deciso di prorogare la scadenza dei termini della presentazione delle domande, si parla di circa 200 mila istanze presentate.

Il sindacato ha già annunciato battaglia perché nel caso in cui il governo non avviasse in parallelo ai bandi anche le procedure per i dipendenti, che ambiscono agli avanzamenti di carriera, il sindacato dei regionali annuncia “azioni legali e la mobilitazione dei lavoratori contro quello che sarebbe uno scippo perpetrato nei confronti dei lavoratori”.

Inoltre i dipendenti avrebbero già presentato la domanda per i concorsi pagando le spese previste per la partecipazione. Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo che ha presentato un atto parlamentare urgente all’Ars per chiedere la presenza del Governo in commissione di merito invitando inoltre il presidente Pellegrino a convocarla il prima possibile e parla di una altro flop di Musumeci: “Rieccoci a parlare di un nuovo pasticcio, l'ennesimo, in salsa musumeciana - ha scritto in una nota Barbagallo - il mega bando della Regione da cui sono state eliminate le riserve di posti per i dipendenti regionali”.

Barbagallo, intervistato dal Quotidiano di Sicilia, ha detto: “Non è possibile discriminare in questo modo i dipendenti regionali che hanno il diritto di ambire ad avanzamenti di carriera fin qui negati. Come sottolineato dai sindacati, il governo adesso emetta in parallelo bandi anche per questa categoria. Non che ce ne fosse bisogno ma anche questa – aggiunge Barbagallo – è l’ulteriore riprova dell’improvvisazione che pervade l’intera squadra di governo, guidata da un presidente della Regione ondivago e inaffidabile che pensa solo all’ipotesi di una sua ricandidatura mentre - conclude -l’azione amministrativa è nulla e quella politica non c’è mai stata”.

“Il governo - ha proseguito Barbagallo - ha poche idee e ben confuse e doveva preventivamente individuare dal piano del fabbisogno del personale e capire se serviva individuare il personale regionale con dei nuovi concorsi con accesso dall’esterno oppure, come era stato fatto inizialmente in questa tornata, una riserva del 30% dei posti per la valorizzazione del personale interno, visto che gran parte del personale regionale ad oggi appartiene alle categorie più basse A e B, ma svolge le funzioni che non le sono proprie. Ci era parso che tutto fosse a posto ora scopriamo che così non è più”.

“È un governo che va a tentoni e che non ha le idee chiare - dice ancora al Qds il segretario regionale dem - Ora in commissione ci dovrà dire intanto quali sono le ragioni dell’errore, poi come pensano di rimediare, perché non basta abrogare la riserva per risolvere il problema, sono migliaia le domande presentate dai dipendenti regionali che potrebbero fare ricorso. La soluzione non sarà facile, il governo ci dovrà dire che tipo di risorse ha a disposizione anche per la valorizzazione interna del personale, sull'accordo con Roma – conclude Barbagallo - Serve un dibattito con il governo per risolvere una volta per tutte il problema della formazione e rivalutazione del personale regionale”.

Raffaella Pessina

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