BRUXELLES - I cittadini che abitano nelle isole facenti parte dell’Unione europea, e quindi anche la Sicilia, continueranno ad avere un organo all’interno delle istituzini europee che assicurerà loro un’attenzione particolare.
Il Comitato europeo delle Regioni (CdR) a Bruxelles infatti ha confermato per il nuovo mandato (2020-2025) il Gruppo interregionale per l’Insularita’, confermando come suo Presidente Gaetano Armao, vicepresidente e assessore all’Economia della Regione Siciliana, come vicepresidente Nanette Maupertuis, componente dell’esecutivo regionale della Corsica, e come segretario organizzativo Leonardo Di Giovanna, funzionario della Regione siciliana.
Il Gruppo interregionale per l’Insularità raccoglie i membri del Comitato europeo che provengono da Regioni insulari e si prefigge l’obiettivo di difendere gli interessi dei 17 milioni di abitanti che vivono nelle duemila isole che fanno parte di Paesi aderenti all’Unione Europea e di garantire l’attuazione del terzo comma dell’articolo 174 del Tfue (Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea) che prevede un occhio di riguardo alle regioni insulari che, inevitabilmente, sono sfavorite nei settori rispetto ad altre più centrali.
A chiusura del precedente mandato il Gruppo, presieduto sempre da Gaetano Armao, ha approvato il Manifesto per le Isole Europee, un documento in 10 punti contenente le proposte principali per garantire i diritti dei cittadini che abitano nelle isole e per assicurare le adeguate compensazioni atte a superare gli svantaggi determinati dalla condizione di insularita’. Il documento ha suscitato vivo interesse nelle istituzioni europee e su esso hanno assicurato la loro attenzione, con lettera di impegno personale al Presidente Armao, sia la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, sia la Commissaria europea alla Coesione Elisa Ferreira. Armao ha fatto sapere che convocherà il Gruppo già per la prossima sessione plenaria, “per definire con tempestività – ha affermato Armao - il ruolo che la nuova programmazione deve riconoscere alle Regioni insulari e le compensazioni che vanno ad esse attribuite”.
Il vicepresidente della Regione siciliana, sul tema dell’insularità, lavora su due fronti: quello europeo e quello nazionale. La negoziazione che il governo Musumeci ha in corso con Roma mira alla applicazione piena dello Statuto speciale proprio in virtù della condizione di insularità della Sicilia. Nel Defr 2021-23 appena reso pubblico, viene riservato un capitolo apposito in cui si ricorda che è stata condivisa una bozza di norma integrativa dell’art. 6 dello schema di nuove “Norme di attuazione dello Statuto della Regione siciliana in materia finanziaria approvate con Dpr. 26 luglio 1965, n. 1074”, finalizzata a riconoscere alla Regione la possibilità di istituire forme di fiscalità di sviluppo con riguardo alle imprese già esistenti e all’attrazione di nuovi investimenti nel territorio, nell’ambito dei tributi cosiddetti propri derivati, modificando aliquote e prevedendo esenzioni, senza oneri per lo Stato”.
Se venisse riconosciuta tale bozza, si otterrebbe la piena applicazione dell’Autonomia speciale con la “corretta quantificazione degli oneri finanziari relativi alle funzioni statutariamente previste e mai trasferite (Istruzione, Università, Assistenza, Tutela Salute).