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Comuni in dissesto, in Manovra spunta la norma per evitare le “ricadute”

Comuni in dissesto, in Manovra spunta la norma per evitare le “ricadute”

Comuni in dissesto, in Manovra spunta la norma per evitare le “ricadute”

Un passaggio della Manovra 2024 che verrà discussa in Parlamento in queste settimane potrebbe consentire alle città in fase di recupero dal dissesto finanziario di mettersi più agevolmente alle spalle le difficoltà economiche, evitando successive "ricadute".

La misura, spiegata nell'articolo 80 della Legge di Bilancio, riguarda espressamente i Comuni capoluogo di Città metropolitana che "alla data del 31 dicembre 2023 terminano il periodo di risanamento quinquennale decorrente alla redazione dell'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato".

Manovra, previsto contributo di 10 milioni annui

A questi Comuni viene riconosciuto un contributo di 10 milioni di euro "per ciascuno egli anni dal 2024 al 2038", da ripartire "in proporzione al disavanzo risultante dal rendiconto 2022". Impossibile, davanti a queste righe, non pensare al caso del dissesto economico che ha colpito la città di Catania, tra gli episodi più eclatanti di questi anni avvenuti nel Paese.

Proprio questa misura potrebbe consentire alla città dell'elefante di velocizzare il processo di rientro, facendo ovviamente leva su un adeguato progetto di risanamento del bilancio.

Il contributo, "vincolato prioritariamente al ripiano, anche anticipato, del disavanzo", è ripartito con un decreto del Ministero dell'Interno, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, "previa intesa" in sede di Conferenza Stato, città ed autonomie locali e va adottato entro il 31 marzo 2024.

In Manovra anche l'aumento della tassa di imbarco

L'articolo 80 sottolinea che i Comuni hanno la possibilità di adottare, attraverso delibera del Consiglio comunale, un incremento dell'addizionale comunale all'IRPEF "non superiore a 0,4 punti percentuali". Inoltre, gli stessi Comuni potranno applicare un'addizionale comunale sui "diritti di imbarco portuale e aeroportuale per passeggero non superiore a 3 euro per passeggero".

Questo ulteriore provvedimento sta già creando non poche polemiche. La tassa di imbarco è comunemente inserita all'interno del costo del biglietto aereo ed è fissata a 6,5 euro in diversi aeroporti italiano, salvo alcune eccezioni. Con l'approvazione della norma, i passeggeri saranno costretti a pagare 3 euro in più per salire a bordo di un aereo o di una nave.

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