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Coronavirus, Orlando, “La Regione dica come stanno le cose”

Coronavirus, Orlando, “La Regione dica come stanno le cose”

Coronavirus, Orlando, “La Regione dica come stanno le cose”

di Raffaella Pessina -

PALERMO - L’emergenza Coronavirus in Sicilia diviene oggetto di polemiche non solo tra le forze di maggioranza e opposizione, ma anche tra istituzione regionale e sindaci dell’Isola.

Il presidente di AnciSicilia e sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, scende in campo per chiedere chiarezza: “Siamo stati messi in zona arancione sulla base di dati forniti dalla Regione. Vengano forniti ai sindaci questi dati sullo stato delle strutture ospedaliere – ha detto Orlando - La sensazione che si ha è che non abbiamo sufficienti strutture dedicate ai malati Covid né sufficienti posti di terapia intensiva”.

Orlando ha detto di essere preoccupato e che i segnali che arrivano dai medici fanno comprendere come questo incremento dei contagi in tutta Italia non trova adeguata risposta in termini di strutture sanitarie. I dati che gli sono stati forniti sarebbero quelli dei posti letto “programmati” e non quelli realmente attivi. E se così fosse, in caso di impennata dei contagi, la situazione diventerebbe drammatica.

Sulla possibilità di un lockdown nazionale, Orlando ritiene corretto l’approccio del governo che si basa su dati scientifici differenziando tra Regioni, “ma prego i presidenti di Regione di non avere paura che la loro Regione sia considerata rossa piuttosto che arancione, come se fosse una promozione o una bocciatura”.

Musumeci difende l’operato del Governo regionale: “Il sistema sanitario siciliano – ha detto - è quello sulla cui tenuta, a marzo scorso, nessuno avrebbe scommesso un centesimo. Eppure abbiamo superato benissimo la prima fase della pandemia, per l'impegno di tutto il personale e dei volontari, e per un piano del governo regionale sano, puntuale ed efficace, curato assieme all'assessore Ruggero Razza, al quale va la mia rinnovata e convinta fiducia”. Sull’ultimo report dell’Istituto superiore della Sanità che include l’Isola tra le cinque regioni con l’indice Rt sotto la soglia di 1.5 il governatore ha dichiarato che “I dati confermano una tendenza che si registra ormai da oltre una settimana. Ma la Sicilia non meritava una differenziazione che è apparsa alla pubblica opinione discriminatoria, almeno rispetto a molte altre regioni”.

Anche il presidente però lancia il suo allarme: c’è mancanza di responsabilità da parte della popolazione in questa seconda ondata di contagio. “Senza responsabilità collettiva non basterebbero in Sicilia centomila posti letto e un esercito di rianimatori”.

Diventerà Bellissima, il movimento che fa capo al governatore della Sicilia, parla di attacchi ingiusti e tendenziosi da parte di alcuni oppositori che mirano a mistificare la realtà con il solo intento di attaccare il governo. “La Sicilia – ha detto Domenico Bonanno, componente della direzione regionale di #Db, - in questi mesi ha già dimostrato di saper rispondere bene all’emergenza sanitaria, la programmazione degli interventi di potenziamento del sistema sanitario regionale sta cominciando a dare i suoi frutti ed è proprio per colpa del governo nazionale che molti interventi non si sono potuti realizzare prima, vista la nomina a commissario per l’emergenza del governatore arrivata soltanto i primi di ottobre. Per non parlare delle confuse scelte e dei relativi repentini cambiamenti, sull’individuazione delle aree di criticità delle varie regioni che evidenziano la fondatezza dei dubbi posti dall’assessore alla salute”.

Ma, in Diventerà Bellissima, da registrare anche le dimissioni di Stefania Munafò da commissario cittadino e componente della Direzione regionale, per  protesta nei confronti del "modo in cui il governo regionale sta vagheggiando per fronteggiare la diffusione del virus, purtroppo con risultati che, a mio avviso, sono del tutto fallimentari".

Anci Sicilia, sul Siracusano silenzio Regione e Asp

Anche il vice presidente di Anci Sicilia, Paolo Amenta, ha parlato di "realtà territoriali lasciate sole e sempre più allo sbando, senza interlocutori e strumenti per fronteggiare l'espandersi dei contagi e, soprattutto, far fronte all'assistenza dei positivi attualmente in isolamento".
In particolare si chiede "se in provincia di Siracusa da parte dell'Asp esista un Piano anti Covid, se ci sono e funzionano le Usca, chi sono i responsabili di questi sistemi e qual è il ruolo dei medici di base".
"Non c'è dubbio - conclude Amenta - che in Sicilia le responsabilità non possono non coinvolgere il presidente della Regione Musumeci e il suo governo per la lentezza, la disorganizzazione e la confusione negli interventi. Ma la politica, nel suo complesso, non può limitarsi alla propaganda e ad annunciare mozioni di sfiducia all'assessore alla Sanità, Ruggero Razza, quando la gente nei territori continua a essere lasciata sola".

Polemica Navarra-Grasso sul Policlinico di Messina

Il deputato messinese del Pd Pietro Navarra ha espresso preoccupazione per "l'altra faccia dell'epidemia" a Messina: malati cardiologici o oncologici,e parla di "insipienza e la mancanza di programmazione di chi avrebbe dovuto preparare la struttura assistenziale del Policlinico alla seconda ondata di contagi e non lo ha fatto, nascondendosi dietro affermazioni vuote che mostrano, purtroppo, irresponsabilità e difetto di serietà".
Bernadette Grasso, assessore alle Autonomie Locali e Funzione Pubblica, ha detto di non condividere le affermazioni spostando l'attenzione sull'Università peloritana.

Covid: in Sicilia 1487 nuovi positivi, 27 morti

Intanto sono stati 1.487 i nuovi positivi al Covid19 secondo il bollettino diffuso ieri in Sicilia, su 9.839 tamponi effettuati; 27 i decessi di persone positive, che portano il totale a 762.

Con i nuovi casi salgono così a 23.564 gli attuali positivi con un incremento di 732. Di questi 1.578 sono i ricoverati con un incremento di 35: 1376 in regime ordinario e 202 in terapia intensiva con un aumento di 7 ricoveri. I guariti sono 728.

I nuovi positivi sono così distribuiti per province: Palermo: 531, Catania 131, Ragusa 281, Messina 138, Trapani 225, Siracusa 76, Agrigento 15, Caltanissetta 60, Enna 30.

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