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Mimmo Cosentino, “Musumeci? Uguale ai suoi predecessori”

Mimmo Cosentino, “Musumeci? Uguale ai suoi predecessori”

Mimmo Cosentino, “Musumeci? Uguale ai suoi predecessori”

PALERMO - Le elezioni regionali del novembre 2022 sono ormai alle porte. Grande il fermento della politica attorno a idee, progetti e scenari che possano segnare l’agognata svolta per la Sicilia. Ne abbiamo parlato con Mimmo Cosentino, segretario regionale di Rifondazione Comunista.

Chi è il candidato giusto alle Regionali 2022?

“Per noi non esiste il candidato giusto, ma il candidato alternativo. Anche rispetto ai tanti personaggi in cerca d’autore che si sono autocandidati in questi mesi e che calcano la scena politica ormai da decenni. E poi una persona da sola. Tutto dipende, perciò, dal processo partecipato e inclusivo che ha portato a quella scelta e dalla capacità di mobilitare ampi settori della società. Noi pensiamo che le elezioni siano uno strumento del cambiamento e non un fine in sé, per questo occorre che sia promosso dalle forze sociali, culturali e politiche che in questi anni hanno portato avanti, in tantissime realtà siciliane, lotte, vertenze, iniziative dal basso e un’altra idea di politica e di società. In ultimo, anche la reputazione personale del candidato deve essere credibile. Le tante proposte, a dire il vero molto personalistiche, emerse ci parlano di individui o che non hanno una storia di impegno sociale e politico oppure ne hanno una pessima.

Quale l’errore più eclatante commesso da Musumeci?

“Essere stato uguale ai predecessori nelle pratiche di potere e non avere saputo gestire nemmeno l’ordinaria amministrazione. Quando i tempi richiedevano una guida con capacità straordinarie. Mi riferisco alla gestione della sanità, già prima della pandemia. Con tagli al personale, privatizzazioni, esternalizzazioni, incapacità di pianificare e programmare gli investimenti la sanità era già in pessime condizioni già prima del Covid-19. Poi la situazione è diventata drammatica e ancora oggi il personale sanitario si trova ad operare in condizioni non accettabili. Gli ospedali di Siracusa e Gela, i Pronti soccorso delle grandi città, per fare degli esempi, dimostrano in maniera plastica questa condizione. Stessa situazione si ritrova nella gestione dei rifiuti con le emergenze rifiuti che si susseguono in tutta la Sicilia. E il governo Regionale non ha nemmeno posto le basi per risolvere il problema a partire dal Piano Regionale dei rifiuti che giace da anni nell’Assemblea regionale. Così sulla mobilità dove Musumeci è favorevole al Ponte sullo Stretto, progetto anacronistico e inutile per risolvere il problema degli spostamenti in Sicilia, come sanno bene i pendolari e i cittadini che ogni giorno devono percorrere la nostra rete ferroviaria, viaria o marittima.

Cosa ne pensa dell’idea lanciata dal QdS di un presidente della Regione donna?

“Siamo molto favorevoli. Tutte le iniziative che vanno verso la parità di genere le accogliamo con entusiasmo. Tuttavia occorre costruire delle condizioni generali affinché le donne si possano impegnare in politica. Occorre una trasformazione strutturale della società, in molti Paesi del Nord Europa questo si è fatto e anche da un punto di vista sociale ed economico ci sono stati risultati straordinari. Occorre, perciò, creare quei servizi essenziali, dalla scuola, ai diritti sul lavoro affinché le donne possano essere libere di scegliere senza essere discriminate. Siete a favore delle quote rosa? Più che quote rosa le chiamerei “vincoli sulla presenza di genere”. Possono aiutare e siamo favorevoli alla loro adozione non solo nell’ambito politico, ma soprattutto economico (come hanno fatto in Germania o in Norvegia con le quote nei Consigli di amministrazione delle aziende, pubbliche e private), ma appunto da sole non bastano”.

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