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Elezioni Catania, i progressisti scelgono Caserta

Elezioni Catania, i progressisti scelgono Caserta

Elezioni Catania, i progressisti scelgono Caserta

"Catania è una città allegra, così viene percepita da fuori. Non possiamo rischiare che restino solo quelli tristi". Maurizio Caserta raccoglie il mandato del campo progressista e si presenta alla città come candidato sindaco che mette insieme Pd, Movimento 5 stelle, Sinistra Italiana, Europa verde e il gruppo civico Catania può.

“La priorità è la legalità”

Docente universitario di Economia, già candidato a sindaco dieci anni fa con una lista civica, Caserta può oggi contare su una coalizione ampia. Il discorso iniziale è improntato tutto sulla città, sui suoi problemi e contraddizioni, sui suoi punti di forza e sulle cose da fare. "C'è una priorità su tutte - dice - e si chiama legalità. Nelle piccole e nelle grandi cose, perché Catania è diventata una città dove ognuno fa quello che vuole e non va bene".

L’importanza della sfida catanese

Il docente è però anche consapevole del peso nazionale che avrà la sfida catanese. La più grande città d'italia al voto dove si sperimenterà il nuovo possibile asse tra il PD targato Elly Schlein e il M5s di Giuseppe Conte. Caserta non ha ancora sentito nessuno dei due leader, ma è solo questione di tempo. "Schlein e Conte misureranno qui la loro intesa politica", sottolinea il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo.

Il programma

È piazzetta Scidà, sul porticciolo di Ognina, la sede scelta per la presentazione del candidato e del programma, frutto di un percorso condiviso e di tavoli tematici. Ne è venuto fuori un documento in dieci capitoli : diritto alla vivibilità, all'ambiente, alla Mobilità, alla cittadinanza, alla scuola, alla casa, alla pulizia e alla salute, al lavoro allo sviluppo sostenibile all'innovazione tecnologica, diritto alla cultura, alla legalità democratica e ai beni comuni.

Presenti i big

Presente lo stato maggiore del M5s in Sicilia, da Nuccio di Paola al senatore Luciano Cantone, da José Marano all'uscente Gianina Ciancio, fino al consigliere comunale Graziano Bonaccorsi. Assente Nunzia Catalfo, impegnata fuori Sicilia. Ciancio, Bonaccorsi e Catalfo sono i tre assessori designati in quota Cinque stelle della giunta. "Un quarto nome, quello del vicesindaco, concordato con la coalizione, ci riserviamo di farlo più avanti", spiega il capogruppo all'Ars Di Paola. Così facendo metà posti in giunta sarebbero dunque assegnati al Movimento.

Caserta, porta chiusa a Bianco: “È il passato”

Un altro ex cinque stelle, invece, Giancarlo Cancelleri, ha scelto di sostenere Enzo Bianco. E se Di Paola non rinuncia all'idea di convincere entrambi - sia Bianco che Cancelleri - a convergere su Caserta, è lo stesso docente universitario a chiudere le porte: "Bianco è il passato, serve cambiamento".

La sinistra

Parole dolci per il fronte più a sinistra della coalizione. "Siamo forze diverse - dice il segretario regionale di sinistra italiana, Pierpaolo Montalto - ma accomunate dalla volontà di liberare Catania dal degrado, dalla corruzione e dal malgoverno".Caserta ricorda come "le sofferenze finanziarie della città non siano risultati del caso, ma di una serie di vizi che l'amministrazione di questa città ha manifestato nel tempo. Basta leggere i documenti della Corte dei conti: i debiti fuori bilancio, la scarsa attenzione per i fondi rischi, la finanza allegra. Per utilizzare bene le risorse, serve attenzione per i veri problemi: rifiuti, mobilità, sostegno a chi è in difficoltà, una casa garantita".

Le priorità di Caserta

Da dove ripartire? Dalle cose più piccole - "il cimitero, ad esempio, luogo delicato e importante, non può stare nel degrado, nella violenza e nell'incompetenza - e da quelle più grandi: "Sui grandi affari va tenuto un riflettore acceso. La legalità può essere costosa ma per noi non può essere un tabù, su questo ci giochiamo la reputazione".Dall'altra parte, il centrodestra non ha ancora sciolto la riserva sul nome del candidato. Uno dei profili più papabili, l'ex assessore comunale di Fratelli d'Italia Sergio Parisi, ha fatto capolino nella piazzetta prima dell'inizio della presentazione. Presenza che ha destato curiosità ma che è durata poco, giusto il tempo di far fare un giro al cane che teneva al guinzaglio.

Caserta: “No all’effetto gregge”

"Spesso - ha aggiunto Caserta - mi chiedono se non abbiamo paura della corazzata del centrodestra. La corazzata è una profezia che si autorealizza, succede perché tutti pensiamo che debba succedere. È l'effetto gregge. Se ne parla come di una coalizione terrificante e imbattibile, ma è basata su una fragilità. Se chiedete in giro cosa la caratterizza, la risposta è la disinvolta tecnica di raccolta del consenso. Ma questo genera ottimi risultati a breve termine e pessimi nel lungo". La battaglia gentile ha scritto il primo capitolo.

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