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Finanziaria regionale, "Fondi solo virtuali, i Comuni sono a rischio”

Finanziaria regionale, "Fondi  solo virtuali, i Comuni sono a rischio”

Finanziaria regionale, “Fondi solo virtuali, i Comuni sono a rischio”

di Raffaella Pessina

PALERMO - Il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando ha chiesto un intervento del Governo e del Parlamento nazionale per risolvere il ‘cortocircuito’ creato dalla legge regionale di stabilità e dal ricorso a fondi comunitari che, in base a una norma nazionale del 2018, “non potevano essere utilizzati senza violare i principi contabili sull’utilizzo dell’avanzo vincolato”.

In una nota inviata ai ministri dell’Interno Luciana Lamorgese, dell'Economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, dei rapporti con il Sud Giuseppe Provenzano e degli Affari regionali e Autonomie, Francesco Boccia. Orlando ha sottolineato la “situazione disastrosa” che deriva dalla “impossibilità di conciliare gli impegni assunti con la legge di stabilità regionale” (la legge 9 del 2020) con la normativa nazionale.

Orlando spiega che un miliardo e 400 milioni di euro in finanziaria erano solo virtuali, situazione che rischia di avere ripercussioni gravi, con conseguenze sulla tenuta finanziaria dei Comuni che potrebbero essere privati di risorse non solo destinate a bilanciare le perdite dovute al Covid, ma persino di una quota dei trasferimenti ordinari per la spesa corrente. In pratica il presidente dell’Anci regionale paventa il pericolo che saltino gli stipendi del personale degli enti locali e tutti gli aiuti previsti per le imprese e i diversi settori della società siciliana, così come i soldi per i servizi essenziali. Insomma un default vero e proprio.

Il ministro Boccia ha comunque fornito assicurazioni sull’impegno del Governo nazionale, con un provvedimento già allo studio con il ministero delle Finanze che potrebbe essere proposto al voto del Parlamento in forma di emendamento a uno dei provvedimenti legislativi attualmente in discussione.

Orlando insiste sulla istituzione di un confronto continuo. “Questa vicenda - conclude il presidente di Anci - conferma ancora una volta la urgente necessità di un tavolo permanente fra Stato, Regione ed Enti locali, che affronti le troppe criticità determinate dalla discrasia sempre più frequente fra norme nazionali e norme regionali derivanti dall’Autonomia speciale”.

Nello scorso mese di maggio Orlando, nella sua qualità di sindaco di Palermo, aveva lanciato l’allarme. “Non possiamo che sperare - aveva detto Orlando – in un urgente ravvedimento da parte del Governo nazionale con l’alleggerimento delle norme che obbligano ad esosi accantonamenti nei bilanci, impedendo la possibilità di spesa e la possibilità di maggiore utilizzo dell’avanzo di amministrazione.

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