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La finta "alta velocità" siciliana arriva alla Camera

La finta "alta velocità" siciliana arriva alla Camera

La finta “alta velocità” siciliana arriva alla Camera

La storia della finta alta velocità in costruzione in Sicilia approda alla Camera. È il deputato Saverio Romano, del gruppo Noi Moderati-Maie che sostiene il governo Meloni, a chiedere chiarimenti al ministro Matteo Salvini durante il question time di ieri. “Noi siamo favorevoli al Ponte”, è la premessa dell’ex ministro, oggi anche presidente della fondazione Magna Grecia che proprio lunedì scorso ha riunito esperti e addetti ai lavori a Palermo per parlare del Ponte sullo stretto. “Però – continua Romano – rileviamo una distonia tra quanto affermato dal ministro e da ciò che le Ferrovie comunicano in ordine alla eventuale percorrenza Palermo-Roma nel futuro”. Il futuro porterebbe, stando agli annunci di Ferrovie e di Salvini, la data del 2030, indicata come fine lavori per il Ponte e per il raddoppio ferroviario in Sicilia. Ecco, tra sette anni, ha annunciato il ministro leghista, “si andrà in treno da Roma a Palermo in cinque ore e mezzo”. “La distonia” tra le parole di Salvini e quanto messo nero su bianco da Ferrovie l’ha notata anche Romano. Perché, lo avevamo spiegato appena pochi giorni fa, a opere ultimate ci vorranno comunque sette ore per andare in treno da Roma a Palermo.

"Alta velocità e alta capacità sono cose completamente diverse"

E allora, ecco che il deputato chiede chiarimenti sul tipo di alta velocità in costruzione tra Palermo, Catania e Messina. “L’alta velocità e l’alta capacità – ricorda Romano – sono due cose completamente diverse”. Con la prima, ad esempio, sono collegate Milano e Torino, oppure Roma e Napoli. La seconda è quella che unirà Palermo e Catania. A pari chilometraggio tra le tre tratte, le prime due sono coperte adesso in un’ora. Tra sette anni, le due città siciliane saranno collegate in due ore. “Questo ci preoccupa e chiediamo rassicurazioni”, conclude il deputato.

La risposta di Salvini tocca due aspetti. Sul tema delle differenze tra alta velocità (punte a 300 km orari) e alta capacità (punte da 200 km orari), il ministro svicola. “Lascio agli ingegneri – dice –  il dibattito se sia alta velocità o alta capacità, io mi occupo di trovare investimenti, progettare e cantierare”. Insomma, decidere se collegare Palermo e Catania in un’ora o in due ore è derubricato a mera questione tecnica e non a precisa scelta strategica e quindi politica.

L'auto-smentita di Salvini

Sul tema dei tempi tra Roma e Palermo, Salvini si auto smentisce rispetto a quanto dichiarato nei giorni prima nel salotto di Bruno Vespa, su Rai1, dove aveva parlato di cinque ore e mezza di percorrenza. “La tempistica – replica il ministro all’interrogazione di Romano - sarà più precisa nei prossimi mesi, perché la tratta di alta velocità Salerno-Reggio Calabria è in fase di progettazione da parte di Rfi. Si presume – aggiunge – che si risparmierà tra un’ora e un’ora e mezza tra Roma e Reggio Calabria e che a lavori ultimati si risparmierà tra un’ora e un quarto e un’ora e mezza tra Palermo, Catania e Messina. Quindi tre ore risparmiate da Roma a Palermo. A cui si aggiungerà un’ora e mezza di mancato attraversamento via traghetto grazie al Ponte”. Totale di tempo risparmiato rispetto alle quasi 12 ore attuali: 4 ore e mezza. Tempo di percorrenza previsto da Roma a Palermo: 7 ore e mezza.

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