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Fondo salva-turismo, “In arrivo 15 milioni per turisti e addetti ai lavori”

Fondo salva-turismo, “In arrivo 15 milioni per turisti e addetti ai lavori”

Fondo salva-turismo, “In arrivo 15 milioni per turisti e addetti ai lavori”

In un’estate piena di problemi per la Sicilia causati dai tanti fatti avvenuti arriva il Fondo salva-turismo, con 15 milioni di euro destinati a Sicilia e Sardegna a tutela dei viaggiatori e degli operatori del settore turistico e ricettivo. La notizia è giunta tramite un post pubblicato da Giuseppe Rosano, presidente di Noi Albergatori Siracusa, nel quale è stato annunciato il contenuto di una lettera trasmessa lo scorso 12 agosto e firmata dal ministro del Turismo, Daniele Santanché.

Il fondo, che nei prossimi giorni vedrà la pubblicazione dei costi ammessi a rimborso, delle procedure di erogazione, delle modalità di assegnazione e dei criteri di determinazione del rimborso, rappresenta un toccasana per il settore turistico dell’Isola, che all’inizio della stagione estiva sembrava in netta ripresa e che invece in seguito è stato falcidiato in particolar modo dall’incendio avvenuto all’aeroporto di Catania a metà dello scorso 16 luglio.

AssoHotel Sicilia: "Gestire il fondo sia a livello nazionale che regionale"

Date le conseguenze che questo avvenimento e i tanti incendi avvenuti in diverse province siciliane hanno provocato, gli operatori del settore si aspettano che il fondo, una volta erogato, venga gestito nel migliore dei modi. Il presidente di AssoHotel Sicilia, Vicio Sole, intervenuto a QdS.it, ha sottolineato come bisogna gestirlo sia a livello nazionale che regionale.

“Il fondo va gestito – ha detto Sole – sia a livello nazionale che a livello regionale, perché tante cose riportate nel fondo nazionale non tengono conto alcune evidenze territoriali che devono essere cura della Regione Siciliana, che non si può assolutamente sottrarre alla creazione di un fondo che vada incontro alle esigenze di un settore profondamente colpito prima dall’incendio all’aeroporto di Catania e poi dagli incendi sparsi. Dopodiché è stato innescato un meccanismo attraverso il quale alcuni quotidiani esteri hanno speculato. Bisogna sedersi attorno e ragionare su quelle che possono essere le misure da prendere, perché la perdita negli arrivi in alcuni casi è andata oltre il 30%. Hanno sofferto le strutture della ristorazione e i balneari e a fronte di tutto questo la Sicilia è diventata un posto poco sicuro e pericoloso. Da questo invece hanno tratto vantaggio in termini di presenze i paesi del nord Africa. Il ragionamento quindi si deve fare sia a livello nazionale, ed Enit si sta già attivando, che a quello regionale per un recupero della visibilità e della credibilità del territorio siciliano, perché è quello che quest’estate ha sofferto di più”.

“Si devono quindi coinvolgere - aggiunge il presidente di AssoHotel Sicilia - le categorie interessate e andare a stilare quella che dovrebbe essere per il prossimo futuro una linea di promozione del prodotto turistico siciliano, che sposi la teoria del prolungamento della stagione, perché a noi non manca nulla per farlo. Le cose però vanno fatte mettendo insieme politica e imprenditoria con una strategia. Le parole della Santanché sono solo una prima risposta, perché i fondi da soli non risolvono il problema dei mancati arrivi sul territorio. Il danno di immagine è veramente catastrofico perché la gente ha paura di venire in vacanza in Sicilia”.

Amata: “Governo prontissimo per affrontare le criticità”

Dal canto suo l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata, ha parlato della prontezza di azione da parte del governo per le isole e dello sviluppo che avrà il decreto nel tempo.

“Il governo nazionale, nella persona del ministro Santanché – ha affermato la Amata -, è stato prontissimo perché quando si sono registrate le criticità sono stati messi in campo 10 milioni di euro per la Sicilia e in seguito il budget è stato ampliato a 15 inserendo anche la Sardegna, che ha avuto disagi simili. La logica sarà quella del rimborso per i viaggiatori che hanno avuto difficoltà a raggiungere le isole per il periodo dal 17 luglio al 7 agosto. In seguito ci saranno i ristori alle attività produttive, come gli alberghi, e il periodo sarà più ampio, perché si valuterà il fatturato dall’1 luglio al 31 agosto di quest’anno comparandolo con lo stesso periodo dell’anno precedente e si faranno i calcoli per capire che tipo di ristoro dare a queste attività. Il governo regionale ha messo in campo tutto ciò che era possibile per i collegamenti con gli altri aeroporti, con circa 20mila passeggeri trasportati, attraverso anche il coordinamento tra gli aeroporti”.

“Quando c’è stata l’eruzione dell’Etna - continua Amata - è stato attivato il coordinamento e le criticità sono state previste per tempo. La stampa estera ha approfittato di questi problemi per denigrare la Sicilia, ma i problemi sono stati ovunque e il governo nazionale deve intervenire anche da altre parti. L’attenzione maggiore è stata sulle isole perché ci sono stati i problemi dei collegamenti. Il calcolo lo faremo alle fine dell’estate, perché chi aveva deciso di venire qui non credo che si sia fatto spaventare dalla campagna denigratoria. I nostri albergatori sono sempre pronti per un’accoglienza dignitosa per i viaggiatori. Il coordinamento messo in piedi è pronto per affrontare le criticità che dipendono da cause di forza maggiore, come l’eruzione dell’Etna”.

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