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Governo, Draghi alla Lega, basta dispetti e polemiche

Governo, Draghi alla Lega, basta dispetti e polemiche

Governo, Draghi alla Lega, basta dispetti e polemiche

Rispettare il clima di unità nazionale. Questa la sollecitazione che sarebbe arrivata, a quanto si apprende, dal premier Mario Draghi nel corso dell'incontro di ieri a tarda sera con la delegazione della Lega a Palazzo Chigi. Bisogna evitare le critiche, le polemiche e i dispetti tra le forze politiche che fanno parte della maggioranza, avrebbe auspicato il presidente del Consiglio, concentrandoci sui temi comuni dell'agenda di governo. Nell'incontro con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, la Lega, sottolineano fonti del partito, ha sottolineato la correttezza del proprio operato (lo dimostrerebbe il numero limitato di emendamenti al dl sostegni), ma ha evidenziato al premier “gli attacchi, gli insulti e le provocazioni quotidiane di segretario, ministri e dirigenti del Pd”. Pd e Lega polmoni del Governo Invece, proprio ieri sera, il segretario del Pd, Enrico Letta, ospite di 'Piazza pulita' su La7, ha dichiarato che con Matteo Salvini, "va meglio di quanto potessi pensare" e il rapporto "può essere positivo". "Sul decreto imprese - ha detto - abbiamo deciso di mettere da parte alcune delle cose che ci dividono. Siamo due polmoni importanti di questo governo e dobbiamo fare di tutto perché il governo sia rapido e in grado di andare incontro ai problemi che sul territorio ci sono". "Noi e la Lega - ha aggiunto - siamo i due partiti che sono più presenti sul territorio italiano: abbiamo le sezioni, i sindaci, gli amministratori, siamo i partiti più strutturati sul territorio e credo che su questo abbiamo fatto bene". "Per il bene degli italiani - ha concluso -, dei ristoratori italiani, delle piccole e medie imprese italiane su questo tema ho fatto un accordo con Salvini, con il quale andremo separati alle prossime elezioni". Il nodo sfiducia a Speranza Durante l'incontro di ieri tra Draghi e Lega non sarebbe stato toccato invece il tema del ministro Speranza, oggetto delle critiche ripetute di Matteo Salvini: "Non abbiamo chiesto la sua testa", ha detto uscendo da Palazzo Chigi Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera. E sulla mozione di sfiducia di Fdi si è limitato a dire: "La leggeremo". Letta, sfiducia una vergogna Per Letta, invece, Speranza, "ha fatto un ottimo lavoro, sta tenendo duro rispetto a una richiesta di aperture sconsiderate". E per il segretario del Pd "E' una vergogna che venga presentata da Fratelli d'Italia una mozione di sfiducia contro il ministro della Salute". Conte, "Draghi chiaro su Speranza" "Roberto Speranza è un ministro da un anno in prima linea - ha commentato l'ex premier Giuseppe Conte (M5s) - e chi lo attacca indebolisce il governo Draghi: il premier è stato molto chiaro dichiarando solo qualche giorno fa che ha voluto lui Speranza e che ne ha grande stima". "Quindi - ha concluso - mettere in discussione Speranza significa voler indebolire, irresponsabilmente, il governo durante questa difficile fase emergenziale”.

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