"Non è la stagione delle bandierine e degli interessi di bottega".
Lo dice la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, in un'intervista a Repubblica, ricordando che "la campagna elettorale per le amministrative, il semestre bianco, la corsa per il Quirinale non devono causare eccessive fibrillazione".
"Una certa dose di tensione - aggiunge - in una maggioranza così eterogenea è inevitabile. L’importante è non esagerare, anche perché viviamo un momento di nuovo protagonismo internazionale dell’Italia, grazie a Draghi che sta cercando di mettere in piedi un G20 straordinario con l’apporto fondamentale di Paesi come Russia e Cina per superare la crisi afghana".
Però da questa crisi, "pandemica ed economica, non siamo ancora usciti. Non si può compromettere il lavoro fatto".
E invita ogni partito a mostrare adesso "senso di responsabilità".
Sugli attacchi del leder della Lega Salvini alla ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, la Gelmini è netta.
"Sull’immigrazione Salvini pone un problema reale - afferma - , dopo il Covid c’è il rischio di una ripresa indiscriminata degli sbarchi. Ma il bersaglio è sbagliato: Lamorgese da sola non può fermare il fenomeno, è ingiusto prendersela con lei".
Sui profughi afgani "l’Italia sta già facendo la sua parte. Ma, ripeto, ci aspettiamo una risposta unitaria dall’Europa".
E ricorda che "al di là dell’emergenza Afghanistan, abbiamo un cronoprogramma per la spesa del Pnrr da realizzare, 53 riforme da fare. Non ci sono time-out, in questa partita".
"Draghi - conclude - è la nostra polizza assicurativa in Italia e in Europa, quindi l’invito rivolto a tutte le forze politiche di maggioranza è quello di gestire questa fase 'cum grano salis'".
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