Inchiesta per corruzione a Palermo: coinvolti Totò Cuffaro e Carmelo Pace, terremoto politico in Sicilia

Inchiesta per corruzione a Palermo: coinvolti Totò Cuffaro e Carmelo Pace, terremoto politico in Sicilia

Inchiesta per corruzione a Palermo: coinvolti Totò Cuffaro e Carmelo Pace, terremoto politico in Sicilia

Terremoto politico in Sicilia. Nel tardo pomeriggio, il capogruppo della Democrazia Cristiana all’Ars, Carmelo Pace, ha reso noto di aver ricevuto un’informazione di garanzia da parte della Procura di Palermo. “Nel dichiarare ogni estraneità rispetto ai fatti contestati, esprimo piena fiducia nella Magistratura”, ha dichiarato Pace, comunicando la propria autosospensione dalla Commissione Antimafia dell’Ars in via cautelativa.

Poche ore dopo, anche Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia Cristiana ed ex presidente della Regione Siciliana, ha confermato di essere indagato. “Mi hanno notificato un avviso di garanzia e hanno effettuato perquisizioni nella mia abitazione e in ufficio. Sono sereno e fiducioso nel lavoro della magistratura”, ha dichiarato Cuffaro.

Appalti truccati, l’inchiesta che scuote la politica siciliana

Secondo le prime informazioni, l’indagine della Procura di Palermo ruoterebbe intorno a presunti appalti truccati nell’Asp di Siracusa.
Tra gli indagati figurano:

  • Totò Cuffaro

  • Carmelo Pace

  • Saverio Romano, coordinatore nazionale di Noi Moderati

Accanto a loro, risultano coinvolti anche dirigenti generali di aziende sanitarie siciliane. Un quadro che complica ulteriormente la situazione del governo regionale guidato da Renato Schifani, già alle prese con nomine delicate nel settore della Sanità.

Schifani: “Massima fiducia nella magistratura”

Dalla Presidenza della Regione Siciliana è arrivata una nota ufficiale: “La Presidenza segue con la massima attenzione e con il massimo rigore gli sviluppi dell’inchiesta, riservandosi di adottare i provvedimenti di competenza all’esito della pronuncia del Gip.” Il presidente Schifani ha aggiunto: “Esprimo la mia piena fiducia nell’operato della magistratura, che svolge con rigore e senso dello Stato il proprio compito.”

Le reazioni politiche: opposizione all’attacco

Il silenzio del centrodestra è stato rotto solo da poche parole di solidarietà, tra cui quelle di Marianna Caronia (Noi Moderati), che ha espresso vicinanza personale e politica agli indagati.

Dall’opposizione, invece, arrivano dichiarazioni durissime:

  • Nuccio Di Paola (M5S) parla di “ennesimo, durissimo colpo alla credibilità del governo Schifani”.

  • Anthony Barbagallo (PD) chiede al presidente della Regione di “intervenire o andarsene”.

  • Carlo Calenda (Azione) definisce la vicenda “l’immagine plastica di una classe dirigente che blocca la Sicilia”.

  • Alfio Mannino (Cgil Sicilia) ribadisce che “il garantismo va bene nelle aule di giustizia, ma Schifani deve prendere posizione”.

Verso una crisi politica: si parla di mozione di sfiducia

Il leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera, ha lanciato l’idea di una mozione di sfiducia contro il governo Schifani, per “ridare la parola agli elettori”. “Questa volta è diverso: è coinvolto il vertice del partito, e Schifani non può far finta di nulla”, ha dichiarato. La vicenda potrebbe dunque aprire una nuova fase di instabilità politica in Sicilia, proprio mentre l’Assemblea regionale è chiamata ad affrontare la delicata legge di stabilità.

di Mauro Seminara

risuser

Articoli simili

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi
Preferenze Privacy
Preferenze Privacy