ROMA - La quadra voluta dalla premier Meloni "la trovo molto, molto forte e preparata. E' un governo finalmente politico, con un presidente eletto dal popolo, con ministri importanti espressione dei partiti che hanno ricevuto il consenso dei cittadini e con l'aggiunta di alcuni tecnici spesso di area, che hanno già un rapporto con il mondo culturale di chi ha vinto le elezioni. Finalmente dopo anni e anni di governi improvvisati, o con esponenti anche altamente qualificati ma non espressione del voto popolare, c'è un governo qualificato espressione di quel voto. Se farà bene i cittadini lo premieranno, se farà male sapranno con chi prendersela". Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, in un'intervista a Il Settimanale.
Sarà un governo che dura? "Spero e penso di sì. So che dovrà affrontare problemi che pochi governi hanno avuto, forse è un governo che dal dopoguerra non ha precedenti in quanto a difficoltà che si trova davanti. Lo sapevamo, da patrioti abbiamo accettato di competere per vincere queste elezioni, le abbiamo vinte e tocca al centrodestra al governo e alla maggioranza dare quelle risposte che i cittadini si aspettano. E' una prova che fa tremare i polsi ma dalla quale non bisogna sottrarsi", aggiunge.
Sulla tradizione atlantista italiana, La Russa sottolinea come "Meloni è stata chiara: chi vuole stare in questo governo lo può fare senza alcuna ambiguità nei confronti della scelta atlantista, della Nato e del sostegno all'Ucraina. Ha anche detto: o c'è questa scelta da parte di tutti i miei ministri o piuttosto non faccio il governo. Più chiaro di così non può essere quindi non c'è continuità, c'è un passo avanti".
Quanto alla riforma del presidenzialismo, per la seconda carica dello Stato "si deve fare perché è un impegno che abbiamo preso con i nostri elettori. Si farà nel confronto con tutte le forze politiche; si potrà usare il sistema della bicamerale, addirittura - se fosse necessario - votare una legge costituzionale che rinvia la scelta a un'assemblea costituente. Se invece non trovassimo una volontà vera di collaborare per scegliere la migliore riforma possibile assieme alle opposizioni a quel punto non ci fermeremmo e il sistema che la Costituzione ha previsto per essere modificata, ovvero l'articolo 138, potrebbe essere applicato con la maggioranza. Il nostro obiettivo è però quello di fare una riforma il più possibile condivisa con tutte le opposizioni o con quelle che ci staranno".
(ITALPRESS)
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