Manovra 2025, settimana decisiva al Senato: modifiche, coperture e nodi ancora aperti

Manovra 2025, settimana decisiva al Senato: modifiche, coperture e nodi ancora aperti

Manovra 2025, settimana decisiva al Senato: modifiche, coperture e nodi ancora aperti

Settimana cruciale per le modifiche alla manovra 2025, che dovranno passare al vaglio della commissione Bilancio del Senato probabilmente a partire dalla prossima settimana. Nel frattempo, con la verifica delle ammissibilità, è prevista una nuova selezione delle 414 proposte arrivate dai partiti.

Vertice di maggioranza dopo il G20

Tra mercoledì e giovedì, con il rientro della premier Giorgia Meloni dal G20 in Sudafrica, è atteso un nuovo vertice di maggioranza dedicato alle proposte di modifica e alle relative coperture. Il vincolo resta quello dei saldi invariati, che obbliga a finanziare ogni intervento attraverso tagli o nuove entrate.

Le ipotesi sul tavolo e la scadenza del 31 dicembre

Nonostante il pressing della Lega, sembra accantonata la possibilità di un ulteriore aumento dell’Irap sulle banche. L’obiettivo della maggioranza è definire una linea comune entro questa settimana per avviare il voto in commissione dal 3 dicembre.
I tempi sono stretti: il ddl di Bilancio da 18,7 miliardi dovrà ottenere l'approvazione definitiva da entrambe le Camere entro il 31 dicembre, per evitare l’esercizio provvisorio. Intanto, il governo celebra il rialzo del rating Moody’s, che rafforza la linea prudente del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Tasse, pensioni, affitti brevi e rottamazione: i nodi ancora irrisolti

Restano da sciogliere diversi capitoli: l’aumento delle imposte sugli affitti brevi, la tassa sui dividendi, l’ipotesi di estendere la rottamazione 5, i condoni edilizi e il pacchetto pensioni.
Dal fronte dell’opposizione arriva un nuovo allarme sulla sanità: secondo la senatrice dem Beatrice Lorenzin, i 6,3 miliardi aggiuntivi previsti non sarebbero sufficienti a coprire i fabbisogni minimi dopo anni di sottofinanziamento.

Oro investito, fast fashion e transazioni: le possibili nuove entrate

Sul fronte delle coperture, prende quota la proposta di tassare al 12,5% l’oro investito per favorirne l’emersione, anche se il possibile gettito potrebbe essere molto inferiore ai 1,6-2 miliardi stimati.
Tra le altre ipotesi emerge una tassa contro l’ultra fast fashion cinese, con un contributo di 2 euro sui pacchi provenienti da Paesi extra-Ue sotto i 150 euro. Nel mirino anche l’aumento della tassazione sulle transazioni finanziarie: dallo 0,2% allo 0,3% dal 2026.

Affitti brevi, verso un compromesso?

Sulla questione degli affitti brevi, circola l’idea di un compromesso: portare l’aliquota al 26% solo per chi gestisce più di tre immobili e svolge quindi un’attività continuativa.

(Adnkronos)

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