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Miccichè, Di Paola e Musumeci i grandi elettori in Sicilia

Miccichè, Di Paola e Musumeci i grandi elettori in Sicilia

Miccichè, Di Paola e Musumeci i grandi elettori in Sicilia

Scelti in Sicilia i tre grandi elettori per l'elezione del Capo dello Stato. E' il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, il più votato con 44 preferenze. Nunzio Di Paola del M5S ha riportato 32 voti, mentre il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha ottenuto 29 voti.

Su 70 deputati regionali siciliani hanno votato in 67, tre erano in congedo. Ogni deputato poteva esprimere due preferenze. Di Paola era stato scelto dai giallo-rossi, che ieri si erano riuniti, trovando la quadra sul neo capogruppo grillino. I deputati Giuseppe Lupo, Anthony Barbagallo, Claudio Fava, Giuseppe Arancio, Antonello Cracolici, Michele Catanzaro, Baldo Gucciardi, Riccardo Gallo, Eleonora Lo Curto e Michele Mancuso hanno ottenuto un voto ciascuno.

L'elezione del presidente della Repubblica

La procedura per eleggere il presidente della Repubblica è stata stabilita dalla Costituzione con gli articoli 83, 84 e 85. Trenta giorni prima della scadenza del mandato, il presidente della Camera convoca il Parlamento e i delegati regionali per eleggere il nuovo capo dello Stato (art. 85).

Saranno 1.008 o 1.009 i grandi elettori riuniti in seduta comune: 321 senatori, 630 deputati e 58 delegati regionali (sono tre per regione, la Valle d'Aosta ne ha uno). Attualmente il plenum è fermo a 1.007 componenti: 320 senatori e 629 deputati, più sempre i delegati regionali. Per effetto della riforma Costituzionale questa sarà l'ultima elezione con un numero così ampio di grandi elettori.

La Costituzione prevede che nelle prime tre votazioni la maggioranza richiesta per l'elezione sia quella dei due terzi dei componenti dell'Assemblea. Dal quarto scrutinio il quorum si abbassa: per essere eletti basta la maggioranza assoluta con 504 voti.

I nomi dei favoriti

Il toto-Quirinale entra nel vivo, con l’annuncio della convocazione dell’avvio delle votazioni il 24 gennaio: nonostante abbia smentito più volte il suo interesse per il Colle, per i betting analyst è Mario Draghi la prima scelta per la presidenza della Repubblica. L’attuale premier è favorito secondo Oddsdealer.net, fornitore di quote per i bookmaker internazionali, che lo offre a 1,90.

Intellettuali e artiste hanno lanciato un appello perché al Quirinale salga una donna: la scelta dei bookie, riporta Agipronews, cade sulla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, data a 2,50 davanti a Pier Ferdinando Casini (a 5) e a Paolo Gentiloni (a 7). Doppia cifra per la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, a 10,50, mentre sembra tramontare l’ipotesi Silvio Berlusconi, offerto a 15 volte la posta.

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