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Palermo, rigenerazione urbana: 20 mln per tre interventi

Palermo, rigenerazione urbana: 20 mln per tre interventi

Palermo, rigenerazione urbana: 20 mln per tre interventi

PALERMO - Il Comune ha compiuto un altro passo avanti nell’iter di riqualificazione della foce del fiume Oreto, dell’istituendo parco di Villa Turrisi e dell’approdo storico della Tonnara Bordonaro.

La Giunta Orlando ha preso atto, infatti, dell’ammissione a finanziamento dei tre progetti da parte del ministero dell’Economia e del ministero delle Infrastrutture: grazie al Pnrr è stato stanziato un totale di oltre venti milioni di euro per la rigenerazione delle tre aree. Con la stessa delibera la Giunta ha dato mandato al sindaco di sottoscrivere l’atto d’obbligo connesso all’accettazione del finanziamento.

I progetti per il fiume Oreto

I progetti per salvare l’Oreto si trascinano da anni. L’Amministrazione li ha divisi in due tronconi: il bacino fluviale e la foce. Per la sistemazione del bacino fluviale, dell’ambiente acquatico e delle sponde (incluse la rimozione delle discariche e la demolizione dei fabbricati abusivi) a giugno 2020 sono arrivati dalla Regione 5,6 milioni del programma Po Fesr. A dicembre 2020, invece, l’Arta ha bocciato altri due progetti (per la foce e la costa limitrofa e per il lungomare di Barcarello), sempre a valere sui fondi Po Fesr. Palazzo delle Aquile ha deciso però di riprovarci sfruttando questa volta il Dpcm del 21 gennaio 2021 che prevede l’assegnazione di contributi per “opere pubbliche o insiemi coordinati di interventi pubblici anche ricompresi nell’elenco delle opere incompiute, volti a ridurre i fenomeni di marginalizzazione, degrado sociale e a migliorare la qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale”.

L’Amministrazione comunale ha bussato a Roma per tre progetti: 13,5 milioni per l’Oreto, 1,6 milioni per la Tonnara Bordonaro e sei per la realizzazione del parco denominato Villa Turrisi nel quartiere Uditore-Passo di Rigano, tra le vie Leonardo da Vinci, Ruggeri, De Grossis, Di Blasi e Politi. I tre progetti sono stati approvati a dicembre 2021 ma con una rimodulazione dei fondi: per Villa Turrisi sono stati stanziati 5,2 milioni (di cui 180mila euro per le spese di progettazione), per la tonnara 2,7 (344mila euro di progettazione) e per la foce dell’Oreto 12 tondi (oltre un milione di euro di progettazione).

Plauso dall’Amministrazione: “Un provvedimento di grande importanza - hanno detto gli assessori al Bilancio Sergio Marino, ai Lavori Pubblici Maria Prestigiacomo e all’Ambiente Giusto Catania - che rappresenta il culmine di un lungo ed impegnativo lavoro degli uffici comunali, anche in collaborazione con le varie associazioni che hanno fortemente voluto i tre progetti, che aprono la strada alla realizzazione e valorizzazione ambientale di tre aree urbane significative sia dal punto di vista sociale che ambientale”.

I tre assessori hanno espresso “ampia soddisfazione per il risultato raggiunto che fonda le sue radici nella consapevolezza che nessun risultato può ottenersi senza il coinvolgimento diretto dei cittadini che hanno a cuore il recupero di aree fortemente vocate al ripristino delle peculiarità ambientali attraverso una rigenerazione urbana sostenibile ma nel rispetto dei valori storici e ambientali che le caratterizza. Si apre adesso la fase di realizzazione delle opere che vedrà sempre l’impegno di tutti ma con la consapevolezza che il traguardo adesso è vicino, raggiungibile e quindi più entusiasmante”.

Stabilito dal Ministero un cronoprogramma dei lavori

Il ministero dell’Interno ha stabilito un preciso cronoprogramma per la realizzazione dei tre interventi: il Comune dovrà aggiudicare i lavori entro il 30 giugno 2023, pagare almeno il 30% dei Sal entro il 31 dicembre 2024 e terminare i cantieri entro il 31 marzo 2026.

Il Comitato promotore per il Contratto di fiume e di costa Oreto ha sottolineato come “il lungo percorso avviato dall’Amministrazione comunale e dalle oltre 32 associazioni legate dal Contratto e firmatarie del Manifesto” inizi finalmente “a vedere qualche risultato concreto. Le diverse manifestazioni sul fiume e per il fiume, le attività di sensibilizzazione della cittadinanza (con pulizia di tratti del fiume e della foce) e le mostre d’arte hanno reso più vicino il sogno di molti palermitani, gratificando tutti coloro che in questo sogno ci credono. La strada è ancora lunga ma i primi passi vanno nella giusta direzione”.

Il parco di Villa Turrisi sta avendo una gestazione, se possibile, ancora più lunga. Messe insieme, le diverse porzioni del parco raggiungerebbero i venticinque ettari: più grande, per capirci, del Foro Italico o di Parco Uditore. La frammentazione dell’area (Villa Turrisi è tagliata in due da via Leonardo da Vinci), l’abusivismo edilizio e la coesistenza di proprietà pubbliche e private, però, stanno rallentando la sua istituzione. In mezzo avrebbe dovuto passarci anche una pista ciclopedonale (la greenway del Patto per Palermo di renziana memoria) lungo l’ex tracciato ferroviario Palermo-Monreale-Camporeale: anche quella finora non si è vista. A marzo 2021 il Consiglio comunale ha riapposto i vincoli paesaggistici su una parte del costituendo parco per tutelare la destinazione verde dell’area. Una vicenda lunga e complessa, insomma, con battaglie legali finite anche in tribunale.

“Non posso che esprimere la mia personale soddisfazione per questo primo risultato - ha commentato il presidente della III Commissione Paolo Caracausi - che avvia un iter di recupero di aree degradate e per le quali la Terza Commissione che mi onoro di presiedere si è spesa. La realizzazione di queste opere darà finalmente risposte concrete ai territori e ai cittadini che da anni chiedono questi interventi e saremo vigili affinché non si perda tempo e che le progettazioni e le gare vadano a buon fine entro le date stabilite”.

Gaspare Ingargiola

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