Recovery, Governatori del Sud preoccupati, lettera a Conte
Sei governatori delle Regioni del Sud hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio Conte sulla ripartizione del Next Generation, chiedendogli un incontro per discuterne di persona e esprimendo "viva preoccupazione per lo stato del confronto sulla effettiva utilizzazione delle risorse".
La lettera è firmata da Vito Bardi (Basilicata), Vincenzo De Luca (Campania), Michele Emiliano (Puglia), Marco Marsilio (Abruzzo), Nello Musumeci (Sicilia), Donato Toma (Molise).
Alla riunione, convocata ieri da De Luca, non hanno potuto partecipare, per concomitanti impegni istituzionali, i presidenti della Sardegna Solinas e della Calabria Spirulì.
Nella lettera i governatori hanno approfondito "il programma Next Generation, con particolare riferimento al Piano nazionale di ripresa e Resilienza".
Il programma Next Generation prevede lo stanziamento di 209 miliardi di euro - di cui 193 del solo piano di Ripresa e resilienza (Pnrr) a loro volta divisi in 65,4 miliardi a fondo perduto e 127,6 di prestiti a tasso agevolato - stanziati per rilanciare l'economia dell'Eurozona.
"Nel dare atto dell'impegno profuso - si legge nella lettera - dal Governo italiano in sede Ue e dei conseguenti risultati ottenuti in favore di un importante programma d'investimenti da attuarsi con le risorse attribuite al nostro Paese, gli scriventi esprimono viva preoccupazione per lo stato del confronto sulla effettiva utilizzazione di dette risorse in ambito nazionale. La bozza di programma circolata nei giorni scorsi prevederebbe una ripartizione delle risorse in ambito nazionale sulla base di un mero criterio demografico fra Centronord e Mezzogiorno".
"Inoltre - si legge ancora -, la medesima bozza prevede una ripartizione per sei missioni, in assenza di un preventivo confronto con le Regioni e con evidenti sottostime delle risorse necessarie in settori vitali, in particolare nel Mezzogiorno, quali, ad esempio, la sanità, il turismo, i servizi idrici. È doveroso osservare, per quanto riferito ai criteri di ripartizione territoriale delle risorse, che le prime ipotesi circolate si pongono in evidente contrasto con i criteri utilizzati in sede Ue per l'assegnazione delle risorse fra i Paesi membri, nonché con i generali principi di coesione sociale perseguiti dal Trattato di funzionamento dell' Ue e dalla nostra Carta costituzionale".
Musumeci, equità per il Sud
"Nessuna sterile rivendicazione, ma un fermo richiamo a criteri di equità".
Questa la posizione del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci durante la riunione dei Governatori del Sud dalla quale è emersa la volontà di "scongiurare il rischio di aggravare ulteriormente il divario tra Nord e Sud e favorire invece una reale politica di coesione nazionale".
E sfruttare così un'occasione storica per rilanciare lo sviluppo, soprattutto infrastrutturale, del Mezzogiorno.
"Abbiamo la necessità - ha sottolineato Musumeci - di richiamare il governo su una situazione di emergenza sociale, economica, infrastrutturale del Mezzogiorno. Dobbiamo invocare un confronto corretto e serio. Io credo che abbiamo necessità di un riequilibrio delle risorse e di una revisione dei criteri, ma anche il dovere di capire quale strategia di crescita Roma ha immaginato per il Mezzogiorno, in una proiezione mediterranea in continuo cambiamento".
Una battaglia che i presidenti, a prescindere dalle diverse appartenenze politiche, sono intenzionati a portare avanti fino in fondo.
E per farlo, annunciano nella lettera, presenteranno al premier Conte un progetto chiaro, condiviso e "inattaccabile".
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