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Sicilia, tutte le donne del Presidente, Nello Musumeci

Sicilia, tutte le donne del Presidente, Nello Musumeci

Sicilia, tutte le donne del Presidente, Nello Musumeci

"L'assenza di rappresentanza femminile nella Giunta di governo, a seguito della sostituzione dei due assessori (di cui una donna) richiesta da Forza Italia, è solo momentanea". Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci sperava probabilmente di fugare con questa dichiarazione l'ondata di polemiche sulla sua Giunta, resa ancor più "virile" - la definizione è del presidente dell'Antimafia regionale Claudio Fava - dall'ingresso ufficiale, ieri, dei nuovi assessori Marco Zambuto e Toni Scilla, ma così non è stato e lo dimostra il fatto che, on line, una petizione contro di lui sta volando. La petizione della Cgil Oltre seimila firme sono state raccolte in meno di ventiquattr'ore dalla Cgil dopo il varo della giunta "virile", con le adesioni di rappresentanti del mondo accademico e della cultura di associazioni come l'Anpi, il Centro Pio La Torre e forze sociali come la Confapi. CLICCA PER FIRMARE LA PETIZIONE "Lo scivolone di una giunta regionale tutta al maschile non può essere risolto solo con una foglia di fico, come si vocifera che pensi di fare il presidente Musumeci: la questione femminile in Sicilia è infatti argomento complesso di cui il tema della rappresentanza è la punta dell' iceberg" hanno detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino e Mimma Argurio, componente della segreteria regionale. Secondo il sindacato non occorrono dunque "iniziative di facciata" ma un "concreto contributo delle donne nelle fasi decisionali, visto che peraltro non ci pare che una politica tutta al maschile abbia prodotto grandi cose per la Sicilia". Schiaffo a chi lavora per la parità Invece ieri Musumeci ha ringraziato per il lavoro svolto l'unica donna della sua precedente Giunta, Bernadette Grasso, e dato il benvenuto ai "virili" Marco Zambuto e Toni Scilla, entrambi di Forza Italia. Zambuto, avvocato e già sindaco di Agrigento per sette anni, avrà la delega alla Funzione pubblica e alle Autonomie locali. Scilla, ex deputato regionale e presidente di Agripesca Sicilia, si occuperà di Agricoltura, sviluppo rurale e pesca. "Uno schiaffo - ha detto Marcella Cannariato, componente di Italia Viva e referente Sicilia della Fondazione Bellisario - al lavoro quotidiano di chi, da anni, lavora e crede nei valori culturali della parità di genere. Un ritorno al passato inconcepibile e che non può rimanere senza conseguenze". "Ci batteremo con forza - ha aggiunto - affinché le forze politiche di opposizione, sappiano fermare questa deriva maschilista che riporta indietro la nostra regione". Circondato da donne competenti Musumeci ha tentato di difendersi ricordando, "Quando alla Regione ho compiuto scelte di mia esclusiva competenza, ho sempre preferito la concretezza e il valore aggiunto femminile: il segretario generale, il capo Gabinetto, il capo Segreteria particolare, il portavoce, il responsabile anticorruzione, i direttori generali strategici sono tutte donne, ma soprattutto competenti". Inutile dire che non è piaciuta la coniugazione tutta al maschile dei ruoli, ma tant'è… Michela Giuffrida portavoce di Musumeci Quanto alla portavoce, Michela Giuffrida, si tratta di una new entry: la nomina risale proprio ieri, quando la giornalista è subentrata nell'incarico a Fabio De Pasquale, che ha vinto il concorso per l'Ufficio stampa della Regione siciliana. Una decisione che ha suscitato scalpore anche perché la Giuffrida è stata un'esponente del Pd, ex eurodeputata e candidata per i dem fino al 2019. La responsabilità ai partiti Musumeci, comunque, ha scaricato sui partiti del suo governo la responsabilità della Giunta "virile", ricordando inoltre come, "con la prossima legislatura regionale", entrerà in vigore "la riforma proposta e votata dall'attuale Assemblea, che renderà 'rosa' almeno un terzo della Giunta". "Ed è questa - ha concluso il Governatore - la vera scommessa che i Partiti in Sicilia debbono saper vincere, dimostrando, oltre la logica dei numeri, la volontà e la capacità di saper formare e selezionare una nuova classe dirigente, senza più penalizzazioni". Quote rosa e merito Mugugni femminili anche per alcune dichiarazioni del Governatore che si è detto "d'accordo con chi reputa il sistema delle quote rosa una sorta di recinto che spesso penalizza il merito e, a volte, legittima l'ipocrisia", che hanno rinfocolato le polemiche sulle dichiarazioni dei giorni scorsi dell'esponente della Lega psp all'Assemblea siciliana, Vincenzo Figuccia: "Ciò che conta non è ciò che gli assessori hanno in mezzo alle gambe ma ciò che hanno in mezzo alle orecchie". A Figuccia la frase era costato il bollo di celodurismo da parte della sua ex capogruppo dell'Udc all'Ars, Eleonora Lo Curto.

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