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Organizzazione a binario così la Pa funzionerebbe

Organizzazione a binario così la Pa funzionerebbe

Organizzazione a binario così la Pa funzionerebbe

Nel linguaggio tecnico si chiama Organizzazione a binario. Significa che qualunque struttura, non importa se di un’impresa, della Pubblica amministrazione o del Terzo settore, deve funzionare come un treno, il quale non può che marciare sul proprio binario. Con le tecnologie moderne, la marcia del treno è controllata minuto per minuto e può correre perfino senza conducente.
Di fatto, questa tecnologia è già adottata in molti treni delle metropolitane, che via via si automatizzano in questa direzione, ed è persino adottata in alcuni bus urbani elettrici che viaggiano per le strade cittadine senza autista. Ne ho visti circolare alcuni nella cittadina di Sion, che è la capitale del Cantone svizzero, La Vallée.
L’Organizzazione a binario indica anche che chi ha il compito di strutturare il funzionamento di un qualunque Ente, ripetiamo pubblico, privato o del Terzo settore, debba stabilire il percorso, le fermate intermedie, la stazione d’arrivo, i tempi di percorrenza totali, quelli intermedi e il prezzo del biglietto che ogni viandante deve pagare, il quale deve essere commisurato alle spese di gestione.Lo scheletro di una organizzazione siffatta è ovviamente modulabile e adattabile a qualunque struttura. Per farlo, ci vogliono i professionisti e non degli arruffoni o improvvisati dirigenti che non hanno alcuna qualifica o preparazione per poterla attuare.
Il soggetto economico, pubblico o di utilità sociale che adotta l’Organizzazione a binario può raggiungere risultati efficaci e massimi rispetto alle risorse umane e finanziarie impiegate. Non solo, ma può raggiungere i risultati nei tempi previsti, in modo da soddisfare la richiesta di servizi e quindi utilizzare al meglio gli strumenti che possiede.
L’Organizzazione a binario è adottata nelle imprese efficienti, ma è poco conosciuta nella Pubblica amministrazione e nelle organizzazioni del Terzo settore. C’è molta improvvisazione, anche se con la buona volontà si cerca di fare qualcosa. Ma qualcosa non è quello che si dovrebbe ottenere. Lavorare come dilettanti o come professionisti fa la differenza: il professionista sa cosa fare, conosce le regole dell’efficienza, fissa obiettivi e tempi per raggiungerli, controlla che i risultati siano conformi, o quasi, agli obiettivi.

Cosicché si verifica quanto avviene in natura: i bravi vengono premiati, gli incapaci sanzionati.
Se qualche dirigente pubblico leggerà queste note, rimarrà sorpreso, ovvero riterrà che esse siano risibili. Comprendiamo questa posizione mentale, ma essa non serve a migliorare lo standard qualitativo del funzionamento della Pubblica amministrazione, che è veramente disastroso e costituisce il massimo elemento di freno per sviluppo e occupazione.
I Governi che si susseguono possono fare ogni sforzo esecutivo e legislativo, ma fino a quando la macchina pubblica non funziona, perché non ha regole efficienti, tale sforzo sarà totalmente vanificato perché la sua efficacia avverrà dopo tanti anni, quando il progresso avrà superato di gran lunga il momento in cui esso doveva produrre i suoi effetti.
Il tempo ha acquisito un valore più importante: chi non agisce con il battito del metronomo va irrimediabilmente in retromarcia.Quanto scriviamo non è compreso dalla maggioranza degli elettori, i quali seguono gli impulsi della loro pancia piuttosto che quelli del loro cervello, con la conseguenza di continuare a votare degli incompetenti, seppure abili blablatori, i quali, com’è accaduto negli ultimi secoli, continuano a fare promesse che sanno di non poter mantenere, anche perché gli elettori dimenticano presto e alla seguente tornata continuano a votare secondo la propria pancia e non secondo il proprio cervello.
Senza dirigenti politici e dirigenti burocratici capaci, professionali e onesti, l’Italia e il Sud, Sicilia compresa, non potranno svoltare verso la strada dello sviluppo e dell’occupazione e continueranno a restare agli ultimi posti in Europa perché fuori dalla competizione, in quanto non opportunamente allenati con le tecniche di ultima generazione, che fanno piazzare ai primi posti quei Paesi capaci di innovarsi e mettere in campo le soluzioni 4.0, non solo di carattere informatico, ma soprattutto organizzativo.
Organizzazione a binario: non è una novità. Meditate elettori e votate con il cervello, non con la pancia.

Carlo Alberto Tregua

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