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Palermo, vertenza Covisan-Almaviva “bomba sociale” per la città

Palermo, vertenza Covisan-Almaviva “bomba sociale” per la città

Palermo, vertenza Covisan-Almaviva “bomba sociale” per la città

PALERMO - La vertenza Covisian-Almaviva è riesplosa in tutta la sua drammaticità dopo che giovedì il gruppo italo-spagnolo ha avviato la procedura di licenziamento dei 221 lavoratori impegnati nella commessa Ita in scadenza il 30 aprile.

Non è stata raggiunta l'intesa con Ita

Una commessa partita con il piede sbagliato già alla fine della scorsa estate, quando Ita ha affidato alla Covisian l’appalto, un tempo di Almaviva, per la gestione dell’assistenza agli ex clienti di Alitalia, senza rispettare la clausola sociale per i dipendenti delle sedi di Palermo e Rende. Il 21 ottobre 2021 sindacati e azienda firmavano un accordo temporaneo che regalava un po’ di ossigeno ai lavoratori: poco più di duecento operatori passavano gradualmente alla Covisian per occuparsi della commessa Ita, altri trecento restavano ad Almaviva in attesa di essere ricollocati (a cassa integrazione a zero ore a partire da novembre). Ma dopo appena sei mesi di attività è arrivata una nuova doccia gelata: il primo aprile il colosso dell’outsourcing ha annunciato di non aver raggiunto l’intesa con Ita sul rinnovo del contratto per la fornitura del servizio di contact center, che si sarebbe pertanto concluso alla naturale scadenza della commessa, cioè il prossimo 30 aprile.

Ufficializzati 206 licenziamenti a Palermo

Meno di una settimana dopo, nonostante le proteste dei sindacati (con tanto di sit-in davanti alla Prefettura) e senza attendere l’apertura del tavolo delle trattative a Roma, la Covisian ha rotto gli indugi ufficializzando 221 licenziamenti, 206 dei quali a Palermo.

Un colpo per la città di Palermo

“La bomba sociale - hanno attaccato Francesco Assisi, segretario generale Fistel Cisl Sicilia, e Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani - è scoppiata. Adesso intervenga il Mise e la politica a tutti i livelli. Lasciare così, senza nessuna prospettiva futura, questi lavoratori e i circa trecento ex Almaviva in attesa di essere ricollocati, è un grande colpo per la città di Palermo, già colpita gravemente da una crisi senza precedenti. Riteniamo inaccettabile non solo che venga disatteso l’accordo siglato a ottobre sulla commessa Ita ma che vengano disattese anche le norme sulla clausola sociale. Bisogna garantire i livelli occupazionali, la protesta dei lavoratori non si fermerà finché non avremo risposte certe”.“Ancor prima della convocazione al ministero del Lavoro - hanno ribadito il segretario generale Slc Cgil Palermo Marcello Cardella e il segretario Slc Cgil Palermo Emiliano Cammarata – Covisian anticipa i tempi e getta nella disperazione 221 famiglie, che si aggiungono alla disperazione delle trecento famiglie in Almaviva che dovevano transitare in Covisian. Precisiamo che per noi si tratta di un atto irresponsabile e vergognoso, che respingiamo al mittente e che contrasteremo con tutte le nostre forze, così come lotteremo per garantire l'occupazione di tutto il perimetro ex Alitalia oggi in Almaviva, come previsto dall’accordo in sede ministeriale del 21 ottobre”.

Sindacati indignati

“Siamo indignati - hanno aggiunto Cardella e Cammarata - per il comportamento di due aziende, Ita e Covisian, che si fanno la guerra commerciale sulla pelle dei lavoratori. Il lavoro è un diritto, non è una variabile dipendente affidata a mere logiche di mercato. A questo punto, un ulteriore ritardo nella convocazione di un tavolo ministeriale non è più giustificato né tollerabile e anzi avrebbe il sapore di una resa o ancor peggio di una precisa presa di posizione delle istituzioni a vantaggio di logiche speculative delle imprese”. Ieri nuovo sit-in in piazza Indipendenza, davanti la Presidenza della Regione.

Usano la stessa definizione di “atto vergognoso e irresponsabile” anche il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore comunale al Lavoro Giovanna Marano: “Le procedure di licenziamento avviate da Covisian sono un atto vergognoso e irresponsabile che lede la dignità di 221 lavoratrici e lavoratori e getta preoccupanti ombre sul futuro di centinaia di famiglie. Un atto che, inoltre, arriva prima della convocazione del tavolo ministeriale che, lo ribadiamo, dev’essere subito convocato per scongiurare una terribile crisi occupazionale”.

“L’Amministrazione comunale – hanno concluso Orlando e Marano - è al fianco di tutti i lavoratori Almaviva e ora il ministero del Lavoro, anche alla luce di questa notizia allarmante, ha il dovere di intervenire con la massima urgenza”.

Il Tavolo ministeriale è stato convocato per mercoledì 20 aprile alle ore 12, “al fine di trovare una soluzione alla vertenza occupazionale che riguarda i lavoratori e lavoratrici del call center Almaviva”. Il sindaco Orlando e l’assessore Marano hanno ricevuto assicurazioni direttamente dal ministro del Lavoro Andrea Orlando. Le speranze dei lavoratori sono adesso appese alle notizie che arriveranno da Roma.

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