Ricordate Paul Misraki (1908 -1998), compositore e paroliere francese, che ha scritto canzoni fra cui: “Tout va très bien madame la Marquise”, nel 1934? Questo titolo è entrato nel linguaggio comune attraverso quel grande e indimenticato presentatore degli anni ‘50 e ‘60 che fu Nunzio Filogamo, famoso per il suo saluto: “Cari amici vicini e lontani buonasera, buonasera ovunque voi siate”.
Questo incipit ci serve per ricordare il discorso tenuto dal segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, lunedì 19 giugno. Secondo Raciti, venuto al nostro forum pubblicato il 20 maggio 2016 - “tutto sommato il governo Crocetta non è stato negativo, anzi positivo”.
Purtroppo non ha spiegato al popolo siciliano quali siano state le attività che hanno fatto crescere la Sicilia e decrescere la disoccupazione, mentre questo giornale ha pubblicato sistematicamente e continuamente tutti i dati tratti da fonti ufficiali, che hanno affermato e riaffermato come, invece, tutti i parametri economici e sociali siano retrocessi.Si comprende il timore del segretario Pd di perdere le elezioni del futuro presidente, portato da quella sciagurata legge a turno unico, secondo la quale il candidato che prende più voti degli elettori che si recano al seggio, viene eletto presidente. Nel caso di Crocetta, egli ha avuto la promozione al triclinio con poco più del 15% degli elettori.
In questi cinque anni abbiamo più volte proposto di modificare tale legge copiando quella dei sindaci, cioè il doppio turno con l’eventuale ballottaggio, salvo che nel primo un candidato riporti più del 40% dei voti.
Non si capisce perché di fronte a questa soluzione lineare e trasparente, il Pd, che è reo di non aver mandato Crocetta a casa dopo il primo anno, oggi si rifugi nell’endorsement al presidente del Senato, Pietro Grasso. Ancora più sorprendente è l’assenso, con ulteriore endorsement, da parte di Gianfranco Micciché, plenipotenziario di Forza Italia in Sicilia.
Una spiegazione c’è: il timore che presentandosi tre poli separati vinca il Movimento 5 Stelle. Pur di non farlo vincere, Raciti e Micciché pensano alla grande ammucchiata, Destra-Sinistra seppure indicando una personalità di prestigio.
Questo incipit ci serve per ricordare il discorso tenuto dal segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, lunedì 19 giugno. Secondo Raciti, venuto al nostro forum pubblicato il 20 maggio 2016 - “tutto sommato il governo Crocetta non è stato negativo, anzi positivo”.
Purtroppo non ha spiegato al popolo siciliano quali siano state le attività che hanno fatto crescere la Sicilia e decrescere la disoccupazione, mentre questo giornale ha pubblicato sistematicamente e continuamente tutti i dati tratti da fonti ufficiali, che hanno affermato e riaffermato come, invece, tutti i parametri economici e sociali siano retrocessi.Si comprende il timore del segretario Pd di perdere le elezioni del futuro presidente, portato da quella sciagurata legge a turno unico, secondo la quale il candidato che prende più voti degli elettori che si recano al seggio, viene eletto presidente. Nel caso di Crocetta, egli ha avuto la promozione al triclinio con poco più del 15% degli elettori.
In questi cinque anni abbiamo più volte proposto di modificare tale legge copiando quella dei sindaci, cioè il doppio turno con l’eventuale ballottaggio, salvo che nel primo un candidato riporti più del 40% dei voti.
Non si capisce perché di fronte a questa soluzione lineare e trasparente, il Pd, che è reo di non aver mandato Crocetta a casa dopo il primo anno, oggi si rifugi nell’endorsement al presidente del Senato, Pietro Grasso. Ancora più sorprendente è l’assenso, con ulteriore endorsement, da parte di Gianfranco Micciché, plenipotenziario di Forza Italia in Sicilia.
Una spiegazione c’è: il timore che presentandosi tre poli separati vinca il Movimento 5 Stelle. Pur di non farlo vincere, Raciti e Micciché pensano alla grande ammucchiata, Destra-Sinistra seppure indicando una personalità di prestigio.
Pietro Grasso è stato un valido magistrato, sia a livello territoriale che nazionale. Ha dimostrato equilibrio durante il quinquennio di presidenza del Senato, ma non riusciamo a trovare nel suo curriculum i requisiti necessari di un buon amministratore di una grande Regione che è anche una grande azienda, con un bilancio di 16 miliardi, con una popolazione di 5 milioni di abitanti su una superficie di 25mila km quadrati, uguale a quella della Lombardia.
Sono anni che riportiamo il dato tremendo della disoccupazione al 22% e di quella giovanile vicina al 50%. Tutti gli altri media, cartacei e digitali siciliani, se ne sono accorti quattro giorni fa. Bel modo di fare informazione al servizio dell’interesse generale.
Come si può affermare che “Tutto sommato la legislatura non è andata male” quando gli indici ufficiali da noi riportati continuamente hanno confermato una retrocessione del Pil di 12 punti dal 2008 al 2016 (Bankitalia, L’economia della Sicilia, giugno 2017) e un aumento di oltre 1/3 della disoccupazione?
Come si può affermare che tutto va bene quando in Sicilia le strade provinciali e comunali sono un disastro, i rifiuti si continuano ad accatastare nelle discariche producendo percolato che rovina il sottosuolo, la Regione continua a ostacolare le imprese che vogliono costruire impianti energetici con a base gli stessi rifiuti? Come si può dire che tutto va bene, con un milione di poveri e con circa 400 siti a rischio idrogeologico, le reti di distribuzione dell’acqua dai bacini alle città che perdono il 50%, con metà dei depuratori che non funzionano, con i quattro parchi naturali che non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli del Gran Paradiso o dell’Abruzzo, 829 borghi che gridano vendetta perchè non vengono restaurati e quindi non attraggono turisti, l’agricoltura biologica e non, che ha un forte potenziale ma non viene stimolata e supportata con opportune leggi regionali?
L’elenco è lungo ma non esaustivo. Nonostante ciò restiamo sorpresi per la comunicazione del detto Raciti: “Tutto va ben, madama la Marchesa”.
Sono anni che riportiamo il dato tremendo della disoccupazione al 22% e di quella giovanile vicina al 50%. Tutti gli altri media, cartacei e digitali siciliani, se ne sono accorti quattro giorni fa. Bel modo di fare informazione al servizio dell’interesse generale.
Come si può affermare che “Tutto sommato la legislatura non è andata male” quando gli indici ufficiali da noi riportati continuamente hanno confermato una retrocessione del Pil di 12 punti dal 2008 al 2016 (Bankitalia, L’economia della Sicilia, giugno 2017) e un aumento di oltre 1/3 della disoccupazione?
Come si può affermare che tutto va bene quando in Sicilia le strade provinciali e comunali sono un disastro, i rifiuti si continuano ad accatastare nelle discariche producendo percolato che rovina il sottosuolo, la Regione continua a ostacolare le imprese che vogliono costruire impianti energetici con a base gli stessi rifiuti? Come si può dire che tutto va bene, con un milione di poveri e con circa 400 siti a rischio idrogeologico, le reti di distribuzione dell’acqua dai bacini alle città che perdono il 50%, con metà dei depuratori che non funzionano, con i quattro parchi naturali che non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli del Gran Paradiso o dell’Abruzzo, 829 borghi che gridano vendetta perchè non vengono restaurati e quindi non attraggono turisti, l’agricoltura biologica e non, che ha un forte potenziale ma non viene stimolata e supportata con opportune leggi regionali?
L’elenco è lungo ma non esaustivo. Nonostante ciò restiamo sorpresi per la comunicazione del detto Raciti: “Tutto va ben, madama la Marchesa”.
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