Acari. Considerati "nemici invernali", in tempi di Covid-19, ora che si trascorre più tempo in casa, diventano i principali responsabili di allergie. Lo sostiene Catello Romano, pediatra-allergologo e docente nel corso di formazione professionale ECM di Sanità In-Formazione per Consulcesi Club dal titolo "Allergie e Covid-19. L’aderenza alle terapie ai tempi della pandemia".
I sintomi dell'allergia agli acari sono piuttosto comuni: starnuti, tosse e nei casi più gravi asma e dermatiti. "Da non confondere con i sintomi dell'infezione Covid-19 per evitare in questo modo di allarmarsi inutilmente", sottolinea il docente.
“Quando gli acari vengono a contatto con la pelle o con le mucose respiratorie dei pazienti allergici provocano una reazione infiammatoria che si può manifestare con prurito, dermatite, asma, rinite”, spiega Catello Romano.
“Al contrario di quanto si crede comunemente – prosegue l'esperto – i metodi convenzionali di bonifica ambientale, dall’aerazione della casa fino a misure drastiche come la eliminazione di materassi e cuscini di coperte ed altro, non portano a una riduzione della concentrazione degli acari nell’ambiente domestico. È necessario, invece, ricorrere a vari presidi che possiamo dividere in due: chimici e fisici”.
La soluzione ideale è rappresentata dall’uso congiunto di federe, che isolano gli acari nei materassi e nei cuscini; di un acaricida (benzil-benzoato) usato su tappeti, divani, poltrone, moquette etc in grado di ammazzare gli acari; di un aspirapolvere con filtro ad acqua e microflitro HEPA che allontana fisicamente la polvere e gli acari impedendo che si verifichi il contatto con il paziente allergico e di disinquinatori d'aria che, oltre a ridurre la concentrazione di acari nell’ambiente, migliorano la qualità dell’aria respirata”.
AGI
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