Un’estensione di un normale cellulare, che richiede poco più di 40 euro di componenti, può trasformare il dispositivo in un sofisticato strumento scientifico, in grado di identificare sostanze chimiche, farmaci e agenti patogeni.
Descritto sulla rivista Reviews of Scientific Instruments, di AIP Publishing, l’aggiornamento è stato ideato dagli scienziati della Texas A&M International University. I moderni cellulari sono dotati di fotocamere di alta qualità in grado di rilevare bassi livelli di luce ed eliminare il rumore digitale attraverso l'elaborazione software delle immagini acquisite.
Questa sensibilità potrebbe essere sfruttata per implementare le tecnologie esistenti in microscopi portatili in grado di rilevare la frequenza cardiaca, la presenza di sostanze specifiche e una serie di altri parametri.
Usando la spettroscopia, sostengono gli autori, è possibile riconoscere la firma di determinate molecole.
Il sistema si basa su un laser come sorgente luminosa, orientato ad angolo retto rispetto alla linea che collega il campione e la fotocamera del cellulare, in questo modo la luce riflessa posteriore non entra nella fotocamera.
Confrontando la sensibilità di questo rilevatore con gli spettrometri industriali, gli autori hanno calcolato che il cellulare è inferiore al prodotto scientifico di soli 10 ordini di grandezza circa.
Gli esperti sottolineano che usando un singolo canale Rgb per l'analisi, la sensibilità del dispositivo potrebbe essere raddoppiata.
Questo sistema, concludono gli autori, potrebbe combinare un costo contenuto e un’efficacia adeguata alla rilevazione di sostanze chimiche e patogeni sul campo.
AGI
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