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Coronavirus, la terza ondata è arrivata, la Sicilia rischia davvero la zona rossa

Coronavirus, la terza ondata è arrivata, la Sicilia rischia davvero la zona rossa

Coronavirus, la terza ondata è arrivata, la Sicilia rischia davvero la zona rossa

di Luigi Ansaloni - In Sicilia la temuta terza ondata dell'epidemia di coronavirus potrebbe già essere arrivata.  I dati, ancora pessimi, di oggi sono solo una conferma. Il tasso di positività è pari al 16,5%, secondo solo a quello del Veneto (17,8%),  mentre nella classifica dei nuovi casi (1576), l’Isola è dietro sempre al solito Veneto e Lazio, ma quest'ultime con un numero di tamponi che è quasi il doppio. Gli ospedali a poco a poco stanno tornando a riempirsi, ormai da una settimana, i guariti sono in diminuzione e le vittime sono costantemente sopra le 30 unità al giorno, con un numero totale che ormai ha superato i 2500 morti. Insomma non occorre essere un virologo o una specialista per capire che la situazione in Sicilia sta precipitando. RT ALLE STELLE E ZONA ROSSA Un dato, purtroppo, è inequivocabile: da un modello statistico messo a punto da un gruppo di ricercatori del dipartimento di Scienze economiche, aziendali e statistiche dell'università di Palermo, emerge che l’Rt dell’Isola oscillerebbe tra 1,26 e 1,37, con una velocità di raddoppio stimata in poco più di quattro giorni. Cosa vuol dire? Secondo i parametri che il Governo sta studiando, e che fisserebbe la “zona arancione” con un indice di contagio superiore a 1 e la “zona rossa” con un indice superiore a 1,25, la Sicilia rischierebbe seriamente, con questi numeri, di trovarsi per la prima volta nella fascia con le restrizioni più dure per arginare l’epidemia di coronavirus. Quando potrebbe succedere questo? Dall'11 gennaio, con la decisione del Governo che dovrebbe arrivare entro fine settimana. I DUBBI DEL CTS La difficile situazione della regione sarà esaminata domani nel corso di una riunione del Comitato tecnico scientifico regionale e il governo Musumeci. Il Cts, pero’, da quanto filtra, chiederà lui stesso misure più restrittive quantomeno rispetto ad una eventuale zona gialla, anche se i dati, come detto, escluderebbero già questa ipotesi Che ci sia preoccupazione è indubbio, come conferma Massimo Farinella, primario Malattie infettive ospedale "Cervello" di Palermo e componente del Cts. “Il virus va più veloce delle restrizioni e di tutto quello che facciamo. Non chiamerei questa una terza ondata, è un termine questo che si usa solo per capirsi, ma è tutta l’epidemia è un’unica grande onda. Il Sud era stato risparmiato dal disastro di febbraio e marzo perché c’era stato un vero lockdown – dice Farinella -. L’estate invece ha spazzato via tutto, come d’altronde avevo anticipato". Continua Farinella: "Gli ospedali si stanno saturando di nuovo, e attenzione: si tratta di reparti già adeguati all’emergenza e di posti nuovi, addirittura di interi presidi aperti apposta per combattere il Covid.  In più che c’è sempre il problema del poco personale in corsia: i ragazzi arrivati sono straordinari e ci stanno dando una mano, ma ancora non basta”
Massimo Farinella
I DATI DELL'ULTIMA SETTIMANA IN SICILIA Dopo cinque settimane positive, l'epidemia di coronavirus in Sicilia è ufficialmente in peggioramento, dunque. Secondo i dati del Dipartimento della Protezione Civile, svelati domenica sera, emerge un quadro che non induce all'ottimismo per l'andamento della pandemia. Rispetto alla settimana precedente sono aumentati i nuovi positivi, i ricoverati, i ricoverati in terapia intensiva, gli ingressi in terapia intensiva, i deceduti, mentre sono diminuiti i dimessi/guariti.

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