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Coronavirus, nel week end calano i contagi e i decessi, però…

Coronavirus, nel week end calano i contagi e i decessi, però…

Coronavirus, nel week end calano i contagi e i decessi, però…

La velocità di crescita dei contagi ha rallentato molto, ma l'Italia non si trova ancora in una zona di sicurezza. Così, almeno fino a fine dicembre, saranno settimane decisive. I numeri del bollettino di ieri sul territorio nazionale fanno registrare un calo dei ricoveri e delle terapie intensive, e 20.648 casi, con un crollo però dei tamponi che sono stati quarantacinquemila in meno nelle 24 ore. Il rapporto tra positivi è tamponi è invariato all'11,7%. In particolare sono 20.648 i nuovi contagi (contro i 26.323 del giorno precedente), secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 541 in 24 ore (contro il dato precedente di 686). Il totale dei casi è ora di 1.585.178, le vittime sono 54.904. Gli attualmente positivi sono 795.771 (+6.463), i guariti o dimessi 734.503 (+13.642). Scendono i dati in terapia intensiva: 3.753 pazienti ricoverati, 9 meno di ieri. Nei reparti ordinari si trovano invece ora 32.879 persone, 420 in meno nelle ultime 24 ore. Ma il dato spaventoso è quello delle persone in isolamento domiciliare: 759.139 (+6.892). Seimila casi per rientrare in sicurezza Dobbiamo scendere almeno a sei-settemila casi al giorno "per rientrare in una condizione di sicurezza che permetta per esempio la ripresa del contact tracing che è completamente andato perduto nelle ultime settimane", ha commentato Patrizia Laurenti responsabile Igiene ospedaliera del Policlinico Gemelli di Roma. "Credo - ha aggiunto - che valga la pena di stringere i denti ancora un mese e far passare le feste perché ci darà dei vantaggi enormi da gennaio in poi". "Le scelte politiche non so in che direzione andranno ma l'evidenza scientifica ci dice che se noi allentiamo il 7 dicembre o il 21 dicembre la curva risalirà sotto Natale nel primo caso o a metà gennaio nel secondo caso". Per quanto riguarda la pressione sugli ospedali "Le terapie intensive calano da quattro giorni, ma non ci bastano: il dato si deve consolidare per almeno una settimana-dieci giorni, per essere certi che il trend è quello e che non siano invece oscillazioni quotidiane, anche legate all'effetto week end". Lo stesso vale per l'indice Rt che deve restare sotto a 1 rispetto al quale la ripresa del contact tracing "è un fondamentale strumento di contenimento dell'epidemia". Rt sotto a 1 che occorre "mantenere stabile per settimane e settimane". Preoccupano poi i dati dei decessi, a livello generale e a livello di medici e infermieri. Per questo, ha sottolineato Patrizia Laurenti, occorre "mantenere la solidità di queste misure lo intendo come un segno di rispetto". Tra le regioni che registrano il maggior numero di test positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore ci sono Lombardia (3.203), Veneto (2.617), Campania (2.022), Piemonte (2.021), Lazio (1.993), Emilia Romagna (1.850), secondo i dati del ministero della Salute. La Lombardia fa segnare anche 135 vittime - sui 541 totali in Italia -, in aumento rispetto ai 119 del giorno avanti.

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