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Covid, a Catania casi quadruplicati in quattordici giorni

Covid, a Catania casi quadruplicati in quattordici giorni

Covid, a Catania casi quadruplicati in quattordici giorni

CATANIA - Casi quasi quadruplicati nel catanese. Nelle ultime due settimane i nuovi contagi sono schizzati a undicimila, fino a pochi giorni fa erano appena 3 mila, cifra all’interno della quale non sono conteggiati tutti coloro che prediligono il tampone fai da te. Parola di Giuseppe Liberti, commissario straordinario per l’emergenza per la Sicilia orientale che fa il punto sulla situazione anche per quanto riguarda la tenuta delle strutture sanitarie e l’organizzazione futura degli uffici per l’emergenza.

“Nel giro di qualche settimana, siamo passati da tremila a undicimila soggetti positivi ufficiali – dice Liberti – perché esiste una serie di persone che fanno il tampone in autosomministrazione e non si denunciano. Questo significa – sottolinea il medico - che i positivi in nell’area metropolitana di Catania potrebbero essere il triplo o il quadruplo. Non lo sappiamo, ma è chiaro che la curva epidemiologica sta crescendo in maniera esponenziale”. In particolare durante la stagione estiva quando, nelle fasi precedenti della pandemia, il virus mollava la presa.

La variante Omicron 5 altamente contagiosa

Adesso invece, la situazione sembra preoccupante, con la variante Omicron 5 altamente contagiosa e i sui effetti stanno portando qualche complicazione e qualche nuovo accesso in ospedale. Nulla di cui al momento preoccuparsi, spiega Pino Liberti, ma un dato evidente di cui tenere conto. “Un tampone su due è positivo – dice - e il 10 per cento di chi risulta positivo presenta forti sintomi, con febbre, mal di gola e una spossatezza inusuale. Il virus circola – sostiene ancora -. Nell’area metropolitana di Catania abbiamo trovato circa il 40% di omicron BA 5, variante 17 volte più contagiosa rispetto al virus iniziale. Significa che la circolazione è altissima e la contagiosità è altissima e una percentuale di chi si contagia si ammala e finisce in ospedale. Dobbiamo continuare a tracciare dunque e proseguire le terapie di profilassi”.

La nuova campagna vaccinale in autunno

Al momento gli ospedali regionali sembra stiano reggendo. “A Catania meglio che a Palermo – sottolinea Liberti - ma dobbiamo stare con le antenne ben alzate per poter verificare se il sistema tiene o se dovremo riaprire nuovi reparti destinati al Covid”. Si vedrà nelle prossime settimane quando, secondo il commissario, si raggiungerà l’apice della curva epidemiologica. Intanto, in attesa della nuova campagna vaccinale che dovrebbe scattare in autunno con un siero utile proprio per la variante in circolazione, Liberti raccomanda di mantenere i dispositivi di protezione, almeno nei luoghi chiusi e dove si verificano assembramenti. “C’è un clima da liberi tutti che serve solo al virus – conclude Liberti. Caldeggio l’utilizzo delle mascherine al chiuso e nei luoghi di assembramento e di usare il buon senso”.

Melania Tanteri

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