Tre bambini sono morti in Indonesia negli ospedali della capitale Giacarta a causa di una misteriosa malattia del fegato. Sarebbe l'epatite acuta che sta mettendo in allarme anche l'Europa.
Lo ha reso noto il ministero della Salute del Paese, alzando ad almeno quattro il bilancio totale delle morti per questa malattia, che suscita molti interrogativi dagli Stati Uniti all’Asia.
Questo grave ceppo di epatite acuta è stato identificato in quasi 170 bambini in 11 Paesi nelle ultime settimane, sollevando preoccupazioni da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). I sintomi includono nausea, vomito, diarrea e dolore addominale prima che il fegato mostri segni di infiammazione.
«Al momento, il ninistero della Salute sta indagando sulla causa dell’epatite acuta eseguendo un pannello completo di test virali», ha detto il dicastero invitando i genitori a portare immediatamente i figli in ospedale se mostrano i sintomi descritti.
Epatite bambini, i sintomi
I sintomi nei bambini, fino a quando non compare l’ittero, possono essere quelli di un’infezione virale, con febbricola, rifiuto alimentazione, diarrea, quindi confondibili con un'influenza o altro. "Insomma inizia con una sintomatologia aspecifica, quando poi le cellule epatiche vanno in circolo, compare l’ittero. Segnale di un'epatite già strutturata", dice Corsello.
Epatite bambini, quando andare in ospedale
"Se i sintomi persistono, bisogna testare funzionalità epatica, prima che compaia l’ittero. Dopo 48-72 ore senza miglioramenti, bisogna fare delle analisi", conclude Corsello.
Epatite bambini, la situazione in Italia
Sono venti le segnalazioni di epatiti acute di origine misteriosa nei bambini in Italia, di cui 8 sono i casi che rientrano nella definizione dell’Oms, mentre 12 sono in corso di accertamento.
A fare il bilancio aggiornato della situazione è stato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che però ha invitato «a non fare allarmismi": non c'è una catena di contagio conosciuta, i casi sono ancora molto pochi e nella «stragrande maggioranza le cure sono state risolutive».
Epatite bambini, cause
Rimane comunque il grande interrogativo su quale sia la causa di questa inattesa diffusione di casi di epatite acuta senza che vengano trovati nei piccoli pazienti i virus «classici» dell’epatite.
Ieri l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un primo focus sul tema, chiarendo con fermezza che il collegamento con il vaccino anticovid è del tutto infondato, se non altro perchè, essendo i bambini molto piccoli, la maggioranza non era nemmeno stata vaccinata.
Epatiti bambini, l'Oms
Mentre L’Oms ha escluso anche legami con il consumo di alimenti o la somministrazione di medicinali. «Improbabile», secondo l’Iss, anche l’ipotesi adenovirus, avanzata da molti scienziati, e rilanciata invece oggi dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA), secondo la quale ci sarebbero sempre più prove crescenti che sia proprio un virus il responsabile, per l’esattezza l’adenovirus F41.
«Le informazioni raccolte attraverso le nostre indagini suggeriscono sempre più che questo aumento dell’insorgenza improvvisa dell’epatite nei bambini è legato all’infezione da adenovirus. Tuttavia, stiamo indagando a fondo su altre potenziali cause», hanno affermato gli scienziati Oltremanica. Si valuta anche l’eventualità che ci sia stato un cambiamento nella composizione genetica del virus che potrebbe innescare più facilmente l’infiammazione del fegato.
Un’altra possibile spiegazione è che le restrizioni imposte nella pandemia possano aver portato i bambini piccoli a essere esposti per la prima volta all’adenovirus in un momento successivo della loro vita, portando a una risposta immunitaria «più vigorosa» in alcuni.
Epatite bambini, l'allarme Ue e quanti casi
Si muove anche l’Unione Europea, con l’Ecdc che domani esprimerà una prima valutazione del rischio: «L'Ue sta seguendo ovviamente da vicino la situazione. Ed è una situazione preoccupante. Come forse sapete, dal 25 aprile abbiamo confermato circa 40 casi in 12 Stati e sono di origine ignota. Altri circa 110-112 casi sono stati riportati in Gran Bretagna», ha dichiarato la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides.
«Finora i casi riscontrati sembrano riguardare i bambini dall’età di un mese e i sedici anni. Alcuni di loro hanno avuto un trapianto di fegato. Ciò che vediamo è che l’origine sembra virale, una sorta di adenovirus ma come ha detto l’Ecdc, servono ulteriori informazioni, e sta lavorando a una valutazione del rischio che verrà pubblicata domani. Quello che chiedo è che gli Stati membri condividano con tutte le informazioni per essere in grado di monitorare al meglio la situazione».
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