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Pronto soccorso del Cervello: “Chiuderlo? Potrebbe essere un vantaggio”

Pronto soccorso del Cervello: “Chiuderlo? Potrebbe essere un vantaggio”

Pronto soccorso del Cervello: “Chiuderlo? Potrebbe essere un vantaggio”

Che cosa ne sarà del pronto soccorso dell’ospedale “Cervello”? Se lo chiedono in tanti da quando il sindacato Cisl Fp ha dato notizia della sua possibile chiusura e, soprattutto, in tanti lo chiedono all’assessore alla salute regionale, Giovanna Volo, che interpellata sull’argomento due giorni fa, durante la riunione della Commissione Salute, al deputato di Sicilia Vera, Ismaele La Vardera, ha assicurato che il pronto soccorso non sarà chiuso.

Gli ultimi incontri

E ieri La Vardera - deputato di un gruppo d'opposizione - ha pubblicato un post su Facebook in cui scrive: “Ringrazio l’assessore Volo per le rassicurazioni sul pronto soccorso. Quando il Governo fa bene, e offre risposte secche va riconosciuto”. Il giorno prima (martedì), però, l’assessore Volo ha incontrato i sindacati degli ospedali riuniti “Villa Sofia -Cervello” sia del comparto sia della dirigenza: “Non abbiamo dato notizia della convocazione perché non è stata risolutiva – ha raccontato Giuseppe Bonsignore, segretario regionale Cimo – L’assessore ha chiosato che noi non avremmo dovuto chiedere la convocazione a lei ma all’azienda, perché non è lei che decide in merito. La palla è stata dunque rimandata alla direzione aziendale, che sicuramente prima di procedere convocherà le organizzazioni sindacali del comparto, cioè quelle prevalentemente contrarie alla chiusura, e quelle dell’azienda che invece sono favorevoli, questo è indicativo della materia del contendere”. Intanto, comunque, il servizio per l’utenza è regolare e non sarà sospeso a breve, anche perché ancora siamo in fase progettuale.

La posizione della direzione aziendale

Il 14 febbraio il direttore generale di “Villa Sofia – Cervello” aveva diffuso una nota in cui ha chiarito che le motivazioni della chiusura sono strutturali e non rinviabili. Al contempo ha assicurato che avrebbe organizzato tutto in modo tale da non creare disagi all’utenza e, anzi, offrire un servizio più puntuale. “È in corso una rimodulazione di tutte le aree di emergenza, dell’intero dipartimento Materno Infantile, delle sale operatorie, dei percorsi della Stroke Unit, dell’Ortopedia Adulti, dell’Urologia, della Chirurgia Toracica, dell’Ematologia, dell’Oncologia, etc. Tale rimodulazione dell’offerta sanitaria post- Covid ha il solo scopo di razionalizzare e, pertanto, migliorare l’assistenza sia in emergenza che in elezione – avevano fatto sapere dall’azienda - Rimarrebbe, in ogni caso conservata la funzione di astanteria presso il Presidio Cervello, consentendo, altresì, l'avvio dei lavori di ristrutturazione e l'ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse umane dedicate al Pronto Soccorso. Il “nuovo” PS adulti di Villa Sofia beneficerà di un notevole incremento di superficie operativa comprendente tutto il Padiglione Biondo (circa 1000 mq), migliorando semmai il comfort dell’utenza e non certamente compromettendo l’efficienza e l’efficacia dell’accoglienza e tantomeno dell’assistenza e la qualità”. Al termine l’azienda ospedaliera ha precisato che tutto sarà deciso durante una serie di incontri programmati con l’assessore Volo, senza dare ulteriori comunicazioni in merito.

Ristrutturazione o mancanza di medici?

“Il Pronto Soccorso necessita di fare i lavori di ristrutturazione, perché a dire anche dello stesso primario la ristrutturazione è ormai ineludibile, siamo ai minimi termini – precisa ancora Bonsignore del Cimo – Ma è necessario dire anche che i due pronto soccorso, del Cervello e di Villa Sofia, non hanno personale medico sufficiente, quindi noi abbiamo espresso la nostra posizione secondo cui il disagio i cittadini lo stanno subendo attualmente, con attese fantascientifiche perché ci sono pochi medici in entrambe le strutture. A questo punto si potrebbe considerare la ristrutturazione del Cervello come un’opportunità e accorpare il personale medico, infermieristico e gli Oss. Anche perché bisogna ricordare che il primo marzo, se non cambiano le cose, 70 Oss di Villa Sofia – Cervello andranno a casa. Così ha deciso la direzione generale, perché non ci sono i posti in dotazione organica. Recentemente un medico ha lasciato il posto a tempo indeterminato dopo 15 anni per andare a lavorare in Lombardia. Tutto questo perché da noi invece non vengono incentivati i medici del pronto soccorso, come noi della Cimo da tempo chiediamo, già al precedente assessore, adesso lo abbiamo ribadito alla Volo. Nessuno ci ascolta – proseguono - e i medici si dimettono, perché nelle altre regioni vanno a guadagnare di più e lavorano in ambienti più idonei. In definitiva comunque, non siamo d’accordo sul fatto che la chiusura del pronto soccorso del Cervello creerebbe disagi, a parte i cinque minuti in più di tempo che si impiegano per arrivare a Villa Sofia. Le due strutture hanno lo stesso bacino di utenza, per cui dopo 4 km si può andare in un posto in cui si avrà più facilità di accesso, almeno così ci auguriamo, ma sicuramente ci sono già diverse specialità che al Cervello non ci sono come l’Ortopedia, la Neurologia, Neurochirurgia e Trauma Center, Urologia”.

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