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Pubblico contro privato: una protesta tira l’altra, Sanità senza pace

Pubblico contro privato: una protesta tira l’altra, Sanità senza pace

Pubblico contro privato: una protesta tira l’altra, Sanità senza pace

Siamo in procinto di assistere ad un forte scontro istituzionale tra la sanità pubblica e la sanità privata convenzionata. Dopo la manifestazione di ieri, in piazza Ziino, in cui i professionisti delle strutture private accreditate hanno affermato di essere loro la medicina del territorio, in quanto erogano l’80% delle prestazioni richieste dalla popolazione, adesso scende in campo la sanità pubblica. È stato il sindacato Fials Confsal ad annunciare la manifestazione di martedì mattina davanti all’assessorato alla Salute per rivendicare maggiore attenzione e più risorse per il sistema sanitario pubblico. “Basta con il personale sanitario “in affitto” dalle cooperative – scrive in una nota il sindacato – basta con le convenzioni, che cedono al privato pezzi importanti della sanità pubblica. Basta con il definanziamento del Servizio sanitario nazionale”.

Scontro istituzionale: pubblico-privato convenzionato

«Partiamo dalla Sicilia e faremo manifestazioni in tutte le regioni d’Italia, perché vogliamo dire che in Italia non c’è una sanità privata, si tratta sempre di sanità pubblica, perché finanziata a tutti gli effetti dallo Stato, attraverso le regioni - precisa a Qds Giuseppe Carbone, segretario nazionale della Fials Confsal - Per cui sosteniamo che i privati convenzionati debbano attivarsi per avere anche dei punti di pronto soccorso, infatti, loro scelgono le patologie in cui si guadagnano soldi e degli altri settori se ne occupano soltanto le strutture pubbliche. A questo punto, è giusto applicare il contratto pubblico anche alla sanità privata convenzionata». Con la crisi economica e il buco dei 400 milioni nelle casse della Regione si sta determinando il mancato adeguamento delle tariffe per i privati convenzionati da un lato, e dall’altro nel pubblico non si possono stabilizzare i precari Covid, potenziare il 118 e i pronto soccorso dell’isola.

La protesta davanti alla sede dell’assessorato

Proprio nelle ultime ore l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, ha convocato lunedì 27 febbraio i sindacati, che confermano comunque la manifestazione per le ore 10, perché preoccupati che in seguito alle pressioni delle strutture private convenzionate potrebbe esserci una tendenza a spostare dei soldi a danno, soprattutto, delle aziende ospedaliere. «Le motivazioni per confermare la manifestazione sono moltissime – dichiara Sandro Idonea, segretario regionale Fials -. L’assessore ha convocato tutti i sindacati lunedì per discutere della stabilizzazione dei precari, per cui si è manifestata un’apertura da parte del governo, ma non abbiamo capito quali sono i termini e le condizioni, ma personalmente non credo che potranno essere stabilizzati tutti. Inoltre, c’è una nostra presa di posizione ferma in favore della sanità pubblica, cioè noi vogliamo che siano investiti più fondi. Nel 2007 il governo nazionale stanziava circa il 7% del PIL nella sanità pubblica, nel 2017 questo importo è sceso al 6,4% e adesso è al 6,1%. Il servizio sanitario nazionale formalizzato nel 1978 prevede un’assistenza sanitaria gratuita e libera per tutti i cittadini, indipendentemente dalla propria disponibilità economica, oggi con queste cifre diventa impossibile raggiungere tale obiettivo, soprattutto se il governo dà le quote ai privati convenzionati. È bene ricordare, infatti, che i fondi sono sempre gli stessi, arrivano da Roma per la sanità in Sicilia e vengono divisi tra pubblico e privato. Se vogliamo mantenere funzionante il nostro sistema sanitario nazionale è necessario stanziare più fondi. Siamo il penultimo Paese europeo in termini di rapporto tra Pil e servizio sanitario, a livello della Grecia e dell’Irlanda, mentre Francia e Germania viaggiano intorno al 9,3% del PIL nella spesa sanitaria».

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