Con oltre 55mila nuovi casi ogni anno e circa 52mila donne che convivono con una forma metastatica, il tumore al seno rappresenta la neoplasia più diffusa in Italia. Nonostante i progressi nella diagnosi e nella terapia, rimane la prima causa di morte oncologica tra le donne a livello globale. Tuttavia, importanti novità arrivano dall’Asco 2025, dove sono stati presentati i risultati dello studio clinico di fase 3 Serena-6, aprendo nuove prospettive nel trattamento del carcinoma mammario avanzato.
Camizestrant: risultati promettenti nella sopravvivenza libera da progressione
Lo studio ha valutato l’efficacia della molecola camizestrant, sviluppata da AstraZeneca, in combinazione con un inibitore delle chinasi ciclina-dipendenti (CDK 4/6). I risultati hanno mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto al trattamento standard con un inibitore dell’aromatasi (AI), sempre in combinazione con un inibitore CDK4/6.
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Rischio di progressione o morte ridotto del 56%
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PFS mediana di 16 mesi con camizestrant vs 9,2 mesi con AI
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Efficacia coerente in tutti i sottogruppi analizzati, inclusa l’età, etnia e tipo di mutazione ESR1
Miglioramento della qualità della vita delle pazienti
Oltre alla PFS, lo studio ha anche valutato il tempo al peggioramento dello stato di salute globale:
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Con camizestrant: 23 mesi
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Con AI: 6,4 mesi
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Rischio di deterioramento della qualità della vita ridotto del 47%
Importanti benefici anche sul ritardo del peggioramento del dolore, secondo l’indice EORTC QLQ-C30.
Un nuovo approccio: il cambio terapia anticipato grazie alla biopsia liquida
Secondo il prof. Giampaolo Bianchini (San Raffaele, Milano), camizestrant rappresenta una nuova generazione di SERD (degradatori selettivi del recettore degli estrogeni), efficace contro le mutazioni ESR1, responsabili della resistenza alla terapia nel 45% dei casi.
Lo studio Serena-6 propone un cambio di paradigma: sostituire il trattamento prima della progressione clinica, sulla base della progressione molecolare rilevata con un semplice prelievo di sangue (biopsia liquida).
Zambelli: "Dimezzato il rischio di progressione"
Il prof. Alberto Zambelli (ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo) sottolinea come il passaggio anticipato a camizestrant abbia più che dimezzato il rischio di progressione o morte e ritardato significativamente il deterioramento della qualità di vita. Questo potrebbe ridefinire la gestione della farmaco-resistenza nel carcinoma mammario HR+/HER2-.
Galbraith (AstraZeneca): “Serena-6 ridefinisce il trattamento di prima linea”
La dott.ssa Susan Galbraith, EVP Oncology R&D di AstraZeneca, ha dichiarato che Serena-6 è il primo studio registrativo a dimostrare l’efficacia del monitoraggio del DNA tumorale circolante per modificare precocemente la terapia. Camizestrant emerge così come prima terapia orale SERD a mostrare benefici in combinazione con CDK4/6 già in prima linea, aprendo la strada a un nuovo standard terapeutico per il tumore HR-positivo.
(Adnkronos)
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