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Variante Delta in Sicilia, Farinella, “Ne spunteranno altre”

Variante Delta in Sicilia, Farinella, “Ne spunteranno altre”

Le varianti? Ci dobbiamo abituare, ne spunteranno tante. Lo dice in un' intervista il professor Enzo Farinella, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Cervello e componente del Cts.

Il dottore comunque delinea un quadro ottimistico per il presente e per il futuro della Sicilia: "Siamo di una degenza ridotta al 60-70% rispetto ad un mese e mezzo fa, indicatore molto positivo. Rispetto all’anno scorso abbiamo in più i vaccini, armi nuove, che ci permetteranno di avere prossimi mesi una relativa tranquillità. Dobbiamo continuare a osservare le misure, mascherine all’aria aperta non saranno più obbligatorie".

E sulle varianti dice: "La variabilità del virus è una forma di difesa, ne vedremo tante altre. Finché le varianti sono molto contagiose e molto diffusiva come quella Delta, come lo era dopotutto la inglese, non costituiscono un grande problema dal punto di vista ospedaliero dal punto di vista della gravità, ma bisogna sempre stare attenzione, perchè possono diffondersi molto velocemente - dice Farinella -. E’ molto importante che sia stata già identificata in Sicilia, in modo tale da poterla tranquillamente confinare. Comunque dobbiamo puntare all’immunità di gregge, la vaccinazione ha dimostrato di funzionare: basti vedere la diffusione del virus nei Paesi, nei continenti dove la campagna è molto lenta, come in Africa. Finché non ci sarà una risposta a livello mondiale e una uniformità, dobbiamo abituarci a queste varianti che “spuntano”. Ma la sorveglianza sanitaria deve essere comunque alta: abbiamo visto cosa è successo in nazioni come l’Inghilterra, dove si è diffusa questa variante anche se il numero di vaccinati era molto elevato”.

Sul mix di vaccini: “C’è stata molta confusione con comunicati che hanno generato più panico che rassicurazione - dice Farinella -. E’ normale che ancora molte cose non si sappiano, bastava dire che non ci sono ancora certezze, così la gente forse avrebbe capito. Ora la campagna, anche in Sicilia, ha subito un forte rallentamento e speriamo di poter recuperare presto”.

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