Sono 87 le scuole paritarie, primarie e secondarie di primo grado della Sicilia che riceveranno complessivamente 7,5 milioni di euro dalla Regione Siciliana per l’anno scolastico 2023/2024. Il contributo, volto a garantire il diritto allo studio, varia da un minimo di 15.000 euro a importi che superano i 200.000 euro per singolo istituto.
Tra i principali beneficiari troviamo:
- Istituto Thomas More di Palermo, con 531.000 euro per le sue 23 classi;
- Istituto Ventorino di Catania, che riceverà 260.000 euro per 16 classi;
- Collegio Sant’Ignazio di Messina, con 230.000 euro per 14 classi;
- Istituto Don Bosco Ranchibile di Palermo, destinatario di 206.000 euro per 12 classi.
L’assegnazione dei fondi ha tenuto conto anche delle ore di insegnamento di sostegno erogate per studenti con disabilità o difficoltà di apprendimento.
Le basi normative del finanziamento
Il finanziamento delle scuole paritarie si basa sulla Legge regionale n. 8 dell’8 maggio 2018, che riconosce contributi alle scuole primarie e secondarie di primo grado paritarie della Sicilia, nei limiti delle risorse di bilancio disponibili.
I fondi vengono assegnati in base a criteri specifici, tra cui:
- Numero di classi con almeno dieci alunni ciascuna;
- Presenza di studenti con disabilità, che necessitano di insegnanti di sostegno;
- Studenti con difficoltà di apprendimento, per i quali è previsto un supporto didattico integrativo.
- Per mantenere il finanziamento, gli istituti paritari devono garantire i requisiti richiesti per tutto l’anno scolastico e presentare, al termine delle attività, un rendiconto delle spese sostenute.
Il ruolo delle scuole paritarie nel sistema educativo
Le scuole paritarie, pur non essendo statali, fanno parte del sistema nazionale di istruzione e offrono un servizio pubblico. Grazie a queste istituzioni, le famiglie hanno la possibilità di scegliere liberamente il percorso educativo più adatto ai propri figli, pur rispettando gli standard ministeriali.
In Italia, la scuola pubblica statale conta oltre 8,5 milioni di iscritti, mentre quella pubblica non statale ne accoglie circa un milione. La frequenza delle scuole paritarie è valida ai fini dell’obbligo scolastico, e gli istituti paritari possono rilasciare titoli di studio equiparati a quelli delle scuole statali, purché rispettino i programmi ministeriali.
Le scuole paritarie si finanziano principalmente attraverso le rette pagate dagli studenti, ma ricevono anche fondi pubblici sotto forma di contributi. Questo principio trova fondamento nell’articolo 33 della Costituzione Italiana, che stabilisce il diritto di enti e privati di istituire scuole, purché senza oneri per lo Stato.
La normativa prevede inoltre che le scuole paritarie garantiscano ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello delle scuole statali, assicurando loro pari diritti e doveri e le stesse modalità di svolgimento degli esami di Stato.
Un supporto essenziale per l’istruzione in Sicilia
Il contributo regionale alle scuole paritarie rappresenta un sostegno fondamentale per garantire l’accesso all’istruzione a un numero sempre maggiore di studenti, specie in un contesto in cui la libertà di scelta educativa e il diritto allo studio devono essere tutelati con misure concrete e adeguate.
Michele Giuliano
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