Inflazione in Sicilia, rincari sul carrello della spesa: +359 euro annui per famiglia

Inflazione in Sicilia, rincari sul carrello della spesa: +359 euro annui per famiglia

Inflazione in Sicilia, rincari sul carrello della spesa: +359 euro annui per famiglia

Il peso dell’inflazione continua a farsi sentire sulle tasche delle famiglie siciliane. I dati Istat relativi a maggio 2025, rielaborati dall’Unione nazionale consumatori (Unc), evidenziano un aumento dei costi pari a 359 euro l’anno per una famiglia media, a fronte di un'inflazione dell’1,6%, in linea con la media nazionale.

Siracusa tra le città più care d’Italia

A guidare l’aumento dei prezzi in Sicilia è Siracusa, che si colloca al secondo posto nella classifica nazionale delle città più care. Con un’inflazione tendenziale del +3%, la più alta d’Italia, i cittadini siracusani affrontano un aumento annuo di 695 euro. Una cifra che pesa ancor più se inserita in un contesto economico fragile, segnato da bassi salari e livelli occupazionali insufficienti.

I beni essenziali trainano i rincari

Il nodo principale resta il “carrello della spesa”: alimentari, prodotti per la casa e per la persona. A fronte di un’inflazione generale in calo (dal 1,9% di aprile all’1,6% di maggio), i beni essenziali segnano un +2,7%, in aumento rispetto al mese precedente.

Nel dettaglio:

  • Alimentari: +3,2% su base annua

  • Carrello della spesa: +2,7%

  • Aumento mensile alimentari: +0,4%

“Per una coppia con due figli – spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unc – l’aumento equivale a 292 euro in più per cibo e bevande analcoliche e 309 euro per l’intero carrello. Una vera stangata. Anche per una coppia con un solo figlio si parla di oltre 270 euro in più all’anno solo per i beni essenziali.”

Sicilia vulnerabile, anche con inflazione nella media

Se da un lato la Sicilia mostra un’inflazione “nella media” nazionale, dall’altro l’impatto sui consumatori è maggiore rispetto ad altre Regioni, proprio per la fragilità economica strutturale del territorio.

Regioni come la:

  • Valle d’Aosta (+249 euro con inflazione allo 0,9%)

  • Sardegna (+269 euro)

presentano rincari più contenuti, pur in presenza di incrementi dei prezzi.

Nel Nord Italia, nonostante gli aumenti siano superiori in valore assoluto, le famiglie beneficiano di stipendi più alti e maggiori opportunità economiche, che consentono di assorbire meglio l’impatto.

L’inflazione scende, ma non si vede

“La discesa dell’inflazione generale è un’illusione ottica – conclude Dona –. I beni essenziali continuano ad aumentare e il beneficio per i consumatori è nullo. Ad aprile erano i rincari delle vacanze, a maggio sono tornati quelli sul cibo”.

Michele Giuliano

risuser

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2 Commenti

  1. Estorsori politici e mafiosi davanti al cancello con il telefonino ..e vecchie passeggiatrici ..ignorate..
    Giugno 21, 2025 at 13:02
    Rispondi

    E il governo?

  2. Il come giudiziario questa volta non passa....la gente lo sa...
    Giugno 21, 2025 at 15:53
    Rispondi

    Poverta in aumento…

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