Sono in arrivo controlli più stringenti sulle agevolazioni previste dalla Legge 104 per i lavoratori che assistono un familiare disabile, i cosiddetti caregiver familiari.
A confermarlo all’Adnkronos/Labitalia è l’avvocata Lilla Laperuta, esperta di Diritto del lavoro e contratti pubblici, che ha ricordato come il 22 ottobre sia ufficialmente iniziato l’esame parlamentare del disegno di legge di Bilancio 2026, ora all’esame del Senato.
Il riconoscimento del caregiver familiare
Il profilo del caregiver familiare è stato definito per la prima volta dalla Legge di Bilancio 2018 (art. 1, L. n. 205/2017), che lo descrive come la persona che assiste e si prende cura di un familiare con disabilità grave.
Si tratta di figure che offrono assistenza continuativa a coniugi, partner civili, conviventi, familiari o affini entro il secondo grado — e in casi specifici anche entro il terzo grado — come previsto dall’articolo 3, comma 3, della Legge 104/1992.
“L’handicap è considerato grave quando limita l’autonomia personale in modo tale da rendere necessario un intervento assistenziale permanente e globale”, spiega Laperuta.
Le agevolazioni previste dalla Legge 104
La Legge 104/1992 rappresenta uno dei pilastri del welfare italiano. Tra i principali benefici previsti rientrano i permessi retribuiti, che consentono al lavoratore di astenersi dal lavoro per assistere un familiare con disabilità grave.
“La normativa stabilisce un collegamento funzionale tra il godimento del permesso e le reali necessità assistenziali del disabile – sottolinea Laperuta –. Si configura abuso quando manca il nesso tra l’assenza dal lavoro e l’attività di assistenza”.
Legge di Bilancio 2026: potenziati i controlli dell’Inps
Per evitare abusi, la Legge di Bilancio 2026 prevede un inasprimento dei controlli sulle agevolazioni concesse ai dipendenti pubblici. In particolare, l’articolo 129 del disegno di legge, rubricato “Norme di revisione e razionalizzazione della spesa”, introduce una novità rilevante:
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Il datore di lavoro potrà chiedere all’Inps di verificare la permanenza dei requisiti sanitari che giustificano i permessi 104.
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L’Inps, a sua volta, potrà avvalersi del supporto di personale medico di Asl, ospedali pubblici, aziende universitarie integrate con il Ssn e sanità militare.
“Bisognerà attendere un decreto del Ministero del Lavoro per definire nel dettaglio le nuove modalità di controllo”, precisa l’avvocata.
Maggiori verifiche anche su congedi e permessi straordinari
Il potenziamento dei controlli non si limiterà ai permessi 104. Le pubbliche amministrazioni dovranno anche trasmettere mensilmente dati relativi ai congedi straordinari e parentali (art. 42 D.lgs. 151/2001 e art. 8, comma 4, legge n. 8/2017), indicando:
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l’evento fruito (tipo di permesso o congedo);
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il dante causa, ovvero la persona assistita.
Lo scopo è evitare duplicazioni o abusi, impedendo che più soggetti usufruiscano della stessa agevolazione per lo stesso familiare disabile.
Verso un sistema di welfare più controllato
Le nuove disposizioni mirano a razionalizzare la spesa pubblica e a rendere più trasparenti le agevolazioni previste dalla Legge 104, senza però penalizzare chi utilizza correttamente i benefici per assistere un familiare in difficoltà.
Come sottolinea Laperuta, “si tratta di un passaggio importante per garantire che i diritti dei caregiver restino tutelati, ma nel rispetto della legalità e dell’effettiva finalità assistenziale”.
(Adnkronos)
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