Secondo la ricerca MeND – Mental Health of Nurses and Doctors condotta dall’OMS/Europa, il 28% dei medici e il 32% degli infermieri italiani è depresso, mentre circa 1 operatore su 10 ha avuto pensieri suicidi. I dati derivano da un’indagine europea su oltre 90.000 operatori sanitari in 29 Paesi, evidenziando come le condizioni di lavoro nel settore sanitario stiano diventando progressivamente insostenibili.
Dati specifici per la Sicilia: carenze strutturali e rischi maggiori
Il report della Fondazione GIMBE segnala che la Sicilia presenta criticità strutturali significative:
-
rapporto infermieri/medici pari a 1,84 (media nazionale 2,44)
-
solo 3,5 infermieri ogni 1.000 abitanti (media nazionale oltre 4,7)
-
bassa dotazione di posti letto e spesa sanitaria pro-capite sotto la media
Queste condizioni generano sovraccarico di lavoro, stress e aumento del rischio di problemi di salute mentale.
Aumento di depressione, ansia e dipendenze
Lo studio MeND evidenzia che turni e orari di lavoro prolungati, contratti precari e lavoro notturno contribuiscono all’incremento di depressione, ansia e dipendenze. In Sicilia, la combinazione tra risorse ridotte e condizioni operative gravose agisce come moltiplicatore di vulnerabilità psicologica per il personale sanitario.
Conseguenze per operatori e sistema sanitario
-
1 medico su 4 lavora oltre 50 ore settimanali
-
1 operatore su 3 ha subito bullismo o minacce
-
circa 10% ha vissuto violenza fisica o molestie sessuali
Le conseguenze includono assenteismo, burnout, errori professionali e fuga dei talenti, con peggioramento della qualità dell’assistenza sanitaria.
Calano le iscrizioni alle professioni sanitarie
Il disagio si riflette anche sul fronte educativo: le iscrizioni ai Corsi di Laurea Magistrale delle Professioni sanitarie sono diminuite dell’11% tra il 2024 e il 2025, passando da 13.983 a 12.438 domande.
Le sette linee strategiche per la tutela della salute mentale
Il rapporto MeND propone sette linee guida per invertire la rotta, tra cui:
-
Tolleranza zero verso violenza e molestie nei luoghi di cura
-
Turni prevedibili e flessibili per proteggere il benessere psicologico
-
Gestione equa degli straordinari e rispetto dei tempi di riposo
-
Riduzione del carico di lavoro con un bilanciamento del personale
-
Formazione di dirigenti e manager sul benessere dello staff
-
Supporto psicologico accessibile, confidenziale e non stigmatizzante
-
Monitoraggio costante della salute mentale a livello nazionale ed europeo.
di Hermes Carbone
Lascia una risposta