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Sanità in Sicilia, troppa politica nelle nomine dei nuovi manager

Sanità in Sicilia, troppa politica nelle nomine dei nuovi manager

Sanità in Sicilia, troppa politica nelle nomine dei nuovi manager

Nominati tutti i nuovi manager della sanità siciliana dopo l’ultimatum del presidente della Regione Renato Schifani, con regole più stringenti e scadenze improrogabili – pena le dimissioni volontarie – ai quali saranno costretti proprio i nuovi direttori di tutte le strutture sanitarie della Sicilia.
Ecco la mappa delle singole strutture e delle nuove nomine per singola provincia, con la mano della politica visibile in molteplici assegnazioni.

Palermo: centrodestra compatto

All’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, Daniela Faraoni, riconosciuta come vicina a Forza Italia, ha scelto Antonino Levita, già direttore sanitario presso il Policlinico di Messina, come nuovo direttore sanitario. Levita è considerato gradito agli ambienti della Lega. Ignazio Del Campo, già responsabile del controllo di gestione al Policlinico di Catania e sostenuto da Forza Italia, è stato invece nominato direttore amministrativo.

All’Arnas “Civico”, Walter Messina, che sarebbe in quota Fratelli d’Italia, ha nominato Domenico Cipolla come direttore sanitario. Cipolla, attuale primario del pronto soccorso dell’Ospedale dei Bambini, è apprezzato sia da Fratelli d’Italia che da Forza Italia. Gaetano Buccheri, già considerato per una riconferma, è visto vicino agli ambienti di Forza Italia. Il direttore amministrativo, invece, è Vincenzo Barone, professionista già al “Villa Sofia – Cervello” di Palermo e al Centro Neurolesi Bonino Pulejo di Messina.

Per l’Ospedale “Villa Sofia – Cervello, il direttore generale Roberto Colletti, considerato vicino alla Democrazia Cristiana, ha confermato Aroldo Rizzo come direttore sanitario. Rizzo gode del favore sia di Edy Tamajo (assessore regionale e il più votato alle europee in Forza Italia) che della Democrazia Cristiana. Alessandro Mazzara, anche lui vicino a quest’ultima formazione politica, è stato nominato direttore amministrativo.

Al Policlinico Paolo Giaccone, la direttrice Maria Grazia Furnari, nominata dal governo Musumeci, ha confermato Sergio Consagra come direttore amministrativo. Consagra è stato in precedenza direttore delle Risorse umane all’ASP di Palermo. La nomina di Alberto Firenze come direttore sanitario, che aveva già ricoperto il ruolo di commissario per l’emergenza Covid a Palermo e a Messina, rappresenta un altro tassello importante per la continuità della struttura.

Catania: Musumeci e la corrente di Forza Italia

A Catania, il nuovo direttore generale dell’ASP è Giuseppe Laganga Senzio, considerato come vicino alla Lega di Salvini. Laganga ha scelto Tamara Civello, vicina a Forza Italia, e Giuseppe Reina, un chirurgo associato alla corrente di Fratelli d’Italia e vicino a Musumeci, rispettivamente per le posizioni di direttore sanitario e direttore amministrativo.

Salvatore Giuffrida, a capo dell’Ospedale “Cannizzaro” e ritenuto vicino a Giorgia Meloni, ha nominato Monica Castro, associata all’ex assessore Sammartino, e Diana Cinà, sostenuta da Marco Falcone di Forza Italia. Per l’ospedale “Garibaldi”, il direttore generale Giuseppe Giammanco, appoggiato da Forza Italia, ha designato Mauro Sapienza, considerato legato al presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno, e ha riconfermato Giovanni Annino come direttore amministrativo.

Tutto fermo al Policlinico di Catania, con le nomine che restano in sospeso. Il direttore generale Gaetano Sirna, precedentemente supportato da MPA e Fratelli d’Italia, vede Rosario Fresta, attuale direttore amministrativo, prossimo alla pensione. Antonio Lazzara, che in passato era considerato vicino a Lombardo, mantiene ancora la posizione di direttore sanitario.

Messina: cambiano gli assetti di controllo

Giuseppe Cuccì, associato a Fratelli d’Italia, è stato nominato direttore generale dell’ASP di Messina e ha scelto Giuseppe Trimarchi come direttore sanitario e Giancarlo Niutta come direttore amministrativo. All’ospedale “Papardo”, Catena Di Blasi, legata ad ambienti MPA, ha scelto Vincenzo Manzi come direttore amministrativo e Paolo Cardia, ex direttore dell’ospedale di Taormina, come direttore sanitario.

Al Policlinico di Messina, Giorgio Giulio Santonocito, che sarebbe vicino alla Lega e al senatore Nino Germanà, ha confermato Elvira Amata come direttrice amministrativa – ha rivestito il medesimo ruolo presso l’Azienda “Papardo” e in passato presso l’ASP di Ragusa – e Giuseppe Murolo come direttore sanitario.

L’Ircss Bonino Pulejo è ora guidato da Maurizio Lanza, con un passato sia nel settore privato che nella gestione dell’ASP di Catania. Lanza, associato a Forza Italia, ha confermato Felicita Crupi come direttrice amministrativa e ha nominato Giacomo Nicocia come nuovo direttore sanitario, al posto di Pippo Rao.

Enna: tra conferme e nuove nomine

Mario Carmelo Zappia, che sarebbe sostenuto dalla Dc, all’Asp di Enna ha confermato Emanuele Cassarà fino a scadenza di mandato e Sabrina Cillia direttrice amministrativa. Si tratta del nome che circolava anche per l’Azienda sanitaria provinciale di Catania e in quota Mpa.

Siracusa: Forza Italia detta le poltrone

Alessandro Caltagirone, ritenuto in quota Forza Italia, è stato a Caltanissetta direttore generale e aveva retto il Policlinico di Palermo prima della nomina di Salvatore Iacolino nel 2022. Caltagirone, ora all’Asp locale, ha nominato Salvatore Madonia direttore sanitario, mentre il direttore amministrativo Salvatore Lombardo è in scadenza di mandato e resterà a capo della struttura fino al prossimo anno.

Ragusa: giochi fatti

L’avvicendamento ai vertici dell’Asp è avvenuto tempo fa. Giuseppe Drago (sarebbe sostenuto da FdI) all’Asp di Ragusa aveva preso il posto di Gaetano Sirna nel 2022 ed è stato confermato nel giugno 2024 dopo un periodo da commissario. Drago ha nominato Sara Lanza come direttore sanitario e Massimo Cicero amministrativo.

Agrigento: la bagarre nelle retrovie

Giuseppe Capodieci (sarebbe sostenuto da Forza Italia, ma gradito anche a Roberto Di Mauro, Mpa) all’Asp di Agrigento ha nominato Raffaele Elia direttore sanitario e Alessandro Pucci (sarebbe vicino a FdI), già all’Ismett di Palermo, direttore amministrativo. Tra le contese la nomina di Ennio Ciotta, in quota Dc alla direzione sanitaria alla quale si sarebbe opposto Di Mauro.

Trapani: tensione FdI – Lega

A Trapani il manager Asp in quota Fratelli d’Italia è il messinese Ferdinando Croce, in passato braccio destro dell’ex assessore alla Salute Ruggero Razza. Proprio dalle parti di Capo Lilibeo si è respirata a lungo tensione tra le anime di Fratelli d’Italia e l’assessore salviniano Mimmo Turano. A spuntarla per il ruolo di nuovo direttore sanitario è stato Gaetano Migliazzo (FdI e Dc), già direttore degli ospedali riuniti di Sciacca.

Caltanissetta: una conferma e una new entry

Salvatore Lucio Ficarra (sarebbe sostenuto da FdI) all’Asp di Caltanissetta conferma Luciano Fiorella direttore sanitario e porta con sé da Siracusa Salvatore Lombardo (in scadenza di mandato) come direttore amministrativo.

Gli obiettivi: tagli del budget, abbattimento liste d’attesa e nuove assunzioni

Queste nuove nomine segnano un passo importante nella riorganizzazione del sistema sanitario siciliano. I nuovi direttori delle strutture sanitarie siciliane saranno chiamati a far le nozze con i fichi secchi. Dall’abbattimento delle liste d’attesa alle risposte per il territorio, saranno tante le sfide che i nuovi manager saranno chiamati ad affrontare.

Previsto un tour de force per il piano di nuove assunzioni tra il personale medico sanitario (medici, infermieri e OSS) per ospedali da anni ormai al collasso in tutte le province dell’Isola. Assunzioni possibili grazie allo stanziamento di fondi straordinari provenienti dalla Regione tra il 2023 e il 2024. Fondi definiti come straordinari dal governo centrale, ma che tali non dovrebbero essere. O, più precisamente, che non sono. In base all’inchiesta realizzata proprio dal Quotidiano di Sicilia lo scorso gennaio e avente come tema lo stato della sanità nell’Isola, lo stanziamento di 90 milioni di euro previsti dall’assessorato alla Salute, al momento, non rappresenta nient’altro che una restituzione – peraltro parziale – di fondi pubblici alle casse della Sicilia: quantum che già spettava di diritto alla sanità regionale.

A pesare sul compartimento saranno infatti i tagli imposti proprio alla sanità dal governo di Giorgia Meloni: 200 milioni di euro in meno che avranno come conseguenza quella di mettere ancor più in ginocchio una Regione già claudicante in ambito sanitario e con statistiche da bollino nero in diverse specialistiche, come raccontato su queste pagine con gli approfondimenti pubblicati nel corso dell’ultimo anno.

“Auspichiamo che la sanità dell’Isola possa partire rapidamente per affrontare i tanti temi in sospeso, fondamentali per migliorare l’assistenza sanitaria nei territori”, ha affermato in una nota Salvatore Calamia, segretario regionale del sindacato Nursind Sicilia. “Condividiamo il diktat del presidente ai direttori, la necessità di fare presto è evidente e non più procrastinabile. Bisogna intervenire sulla rete di emergenza-urgenza e completarla nel più breve tempo possibile”, ha aggiunto il sindacato.
Nei piani di pressoché tutte le strutture sanitarie regionali sono previsti dunque nuovi ingressi e assunzione di personale per colmare i deficit di organico dovuti ad anni di pensionamenti mai sostituiti. I nuovi manager dovranno però fare i conti anche con i tagli. Saranno 808 i posti di terapia intensiva, con una riduzione prevista del 23% sugli attuali, e di 995 posti di terapia sub intensiva, con una riduzione che in questo caso sarà del 24%.

Con figure provenienti da diverse esperienze e aree politiche, la Regione punta a migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi sanitari. Sarà interessante osservare come i nuovi dirigenti affronteranno le sfide del futuro e attueranno le politiche necessarie per rispondere alle esigenze del territorio. Scadenze che, come ha a più riprese minacciato il presidente Schifani, saranno inderogabili. Pena: la decadenza.

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